Omicidio di Giulia Tramontano, anche la politica sotto choc: “Una preghiera per la vittima e il suo bimbo”

Reazioni a tutti i livelli istituzionali per il delitto della 29enne al settimo mese di gravidanza. A Senago lutto cittadino e bandiere a mezz’asta

Giulia Tramontano

Giulia Tramontano

Senago (Milano) – L’omicidio di Giulia Tramontano, 29enne al settimo mese di gravidanza uccisa  a coltellate dal compagno Alessandro Impagnatiello, ha suscitato un’ondata di reazioni a tutti i livelli istituzionali.

Il presidente della Lombardia Attilio Fontana ha rivolto “Una preghiera per Giulia ed il suo bambino. Vittime innocenti, uccisi da chi avrebbe dovuto proteggerli. Da padre mi unisco al dolore dei genitori, vi sono vicino. Il cordoglio di Regione Lombardia a tutta la famiglia, ai suoi cari e alla comunità di Senago”. 

Magda Beretta, sindaca di Senago, ha proclamato il lutto cittadino e dato disposizione di mettere le bandiere a mezz’asta: “A nome di tutta la comunità di Senago esprimo le più sentite condoglianze e vicinanza alla famiglia di Giulia. Siamo tutti profondamente scioccati e senza parole. Riposa in pace Giulia Tramontano con il tuo piccolino".

“L’orrore, il Male – scrive invece sui social il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini – Uccidere a coltellate la propria compagna incinta di 7 mesi, tentando forse di bruciarne il corpo, poi abbandonato come un sacco, è qualcosa di disumano, mostruoso, bestiale. Una preghiera per la povera Giulia e il piccolo che portava in grembo. E ora, giustizia”.

Anche la vicepresidente del Senato Maria Domenica Castellone ha commentato il delitto: “Con il cuore colmo di tristezza esprimo la mia vicinanza alla famiglia di Giulia e a tutta la comunità di Sant’Antimo che stamattina si è svegliata apprendendo la triste notizia dell'uccisione della giovane, al settimo mese di gravidanza, per mano del suo fidanzato. L'ennesimo femminicidio, che ci lascia sconvolti per l’efferatezza e la crudeltà. L’ennesima morte ad opera di chi diceva di amare ma poi si è trasformato in carnefice”.

"Purtroppo la violenza maschile ha colpito ancora – dice Cecilia D'Elia, senatrice del Pd – Ha colpito una donna incinta. Continua una mattanza che conosciamo bene, che va perseguita, ma soprattutto va prevenuta. Non sconfiggeremo la violenza senza una rivolta morale e culturale, un cambiamento profondo nelle reazioni, senza sostenere con politiche pubbliche non solo la rete dei centri antiviolenza e il Piano antiviolenza, ma innanzitutto la libertà delle donne, la loro autonomia economica, e il cambiamento degli uomini. Necessario e urgente. C'è una guerriglia in corso contro le donne. Troppe sono le vittime, ancora troppo poca la consapevolezza della gravità di un fenomeno che è ferita profonda della nostra convivenza”.

Per il deputato di Fratelli d’Italia Alfredo Antoniozzi “Non è un caso di omicidio ma di duplice omicidio perché la povera Giulia era incinta e merita doppiamente giustizia. È un omicidio che ci lascia scioccati e che ci induce non solo a chiedere giustizia ma a fare una riflessione su cosa si possa progettare per prevenire realmente i femminicidi. Dobbiamo assolutamente fare qualcosa in più tutti insieme per prevenire” 

Anche la deputata di Italia viva Maria Elena Boschi ha commentato il delitto di Senato. “L’ennesimo femminicidio che ha sconvolto il nostro Paese, quello di Giulia Tramontano e della vita che portava in grembo. L’ennesimo dolore insopportabile al quale non ci abitueremo mai”. 

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