
Daniel D’Alessandro è accusato di essere l’esecutore materiale del delitto
Ha deciso di rimanere in silenzio davanti ai pm della Dda, Daniel D’Alessandro, detto "Bellebuono", l’esecutore materiale dell’omicidio dello storico capo ultrà interista Vittorio Boiocchi (foto), ammazzato a colpi di pistola il 29 ottobre 2022 sotto casa. Un cold case risolto di recente in un filone delle indagini sulle curve di San Siro. Era stato fissato il suo interrogatorio, ma la sua difesa, legale Daniele Barelli, ha fatto sapere che D’Alessandro si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere. Per l’accusa, il 29enne, tirato in ballo dai verbali dell’ex capo della Curva Nord Andrea Beretta, che si è anche autoaccusato di essere stato il mandante dell’uccisione, sarebbe stato l’esecutore materiale, colui che ha esploso i cinque colpi, due andati a segno, contro il vecchio leader degli ultrà nerazzurri.
Dopo le confessioni di Pietro Andrea Simoncini (legale Mirko Perlino), l’altro esecutore materiale, alla guida dello scooter usato per l’agguato, e di Marco Ferdico (avvocato Jacopo Cappetta), capo del direttivo della Nord, in carcere da settembre nel maxi blitz sulle curve, potrebbero essere ascoltati altri due arrestati: Gianfranco Ferdico, padre di Marco, e Cristian Ferrario, altro ultrà in carcere, factotum di Beretta, che si sarebbe intestato il motorino che venne usato per l’agguato.