
L’area ex Alfa Romeo di Arese al centro di un piano per la reindustrializzazione
"La metrotranvia era la soluzione migliore, non comprendiamo le motivazioni di questa “marcia indietro“ e riteniamo che le soluzioni alternative proposte con l’utilizzo di nuove tecnologie e bus elettrici protetti non sia adeguata". È questa la posizione dell’Associazione Utenti del Trasporto Pubblico sezione di Milano, all’indomani della prima riunione del tavolo tecnico chiesto da Regione Lombardia nell’ambito dell’Accordo di Programma per la reindustrializzazione dell’ex Alfa Romeo di Arese. Al tavolo c’erano Regione, Città Metropolitana, comuni di Arese, Lainate e Garbagnate Milanese, rappresentanti dell’Agenzia di Bacino del Tpl con un unico punto all’ordine del giorno: il riassetto del trasporto pubblico locale nella zona. Accantonato il progetto della metrotranvia tra l’area ex Alfa Romeo, Lainate, la stazione ferroviaria di Garbagnate milanese, Mind e la stazione ferroviaria e metropolitana di Rho-Fiera, perché troppo costosa, si devono trovare soluzioni alternative. Città Metropolitana ha illustrato sei alternative sulla base di una analisi della situazione. Ma secondo l’Associazione Utenti del Trasporto Pubblico, "le prospettate alternative con bus elettrici, anche con parti del percorso protetti, non sono equivalenti alla tranvia dal punto di vista trasportistico. Inoltre, la realizzazione di una corsia riservata per gli autobus richiede più spazio di una sede tranviaria e può essere meno efficace perché le corsie asfaltate possono venire utilizzate anche da veicoli non del Tpl". Insomma secondo l’Associazione la soluzione migliore resta ancora la tramvia su ferro. "Il problema dei costi è reale ma non può essere un argomento per rinunciare ad una infrastruttura di qualità per il territorio – conclude – una linea metropolitana o ferroviaria sarebbe sovradimensionata per l’utenza prevista nella zona, ma l’attuale sistema di linee di autobus non è in grado di fornire un servizio attrattivo e competitivo rispetto all’automobile. Speriamo che ci sia un ripensamento e si prosegua la ricerca di una soluzione su ferro adatta al contesto".
Roberta Rampini