LAURA LANA
Cronaca

Cinisello, cohousing avanti tutta. Anziani e disabili "nella nostra casa"

Un video e un evento di confronto pubblico: il progetto Domea, con il bollino del Ministero, diventa collettivo

La sfida lanciata da Ipis: usare i fondi Pnrr per creare una rete di soggetti del territorio e coprogettare un’esperienza abitativa nuova per anziane e disabili

La sfida lanciata da Ipis: usare i fondi Pnrr per creare una rete di soggetti del territorio e coprogettare un’esperienza abitativa nuova per anziane e disabili

"Il weekend tornavo a casa a dormire, mentre ora questa casa la sto vivendo come mia, cioé nostra". "Un conto è avere dei genitori dietro, un altro è vivere solo. All’inizio avevo delle difficoltà, però pian piano poi le ho superate". "Qualche volta mia sorella mi può venire a trovare. Così le faccio vedere la stanza in cui dormo". Sono solo alcune testimonianze dei protagonisti del progetto di cohousing "Domea". La sfida lanciata da Ipis è stata usare i fondi Pnrr per creare una rete di soggetti del territorio e coprogettare un’esperienza abitativa nuova per persone anziane e con disabilità. Residenze del Sole, Torpedone Anffas, Arcipelago, cooperativa Solaris hanno così lavorato per trovare alternative alle Rsa e Rsd. Ora "Domea", con il bollino del ministero, entra in una nuova fase: diventa racconto collettivo "per condividere i primi risultati di un programma che mette al centro l’abitare come strumento di inclusione e autonomia". Due appuntamenti: un video, già disponibile su YouTube, e un evento di confronto pubblico, organizzato con il patrocinio del ministro per le Disabilità il 28 luglio dalle 9 alle 14,30 a Villa Casati.

"La visione di Domea nasce da lontano, affonda le sue radici nelle nuove politiche di welfare sociale - sottolinea Ipis -. Parte dai bisogni concreti delle persone per costruire soluzioni in cui la casa non è solo un luogo fisico, ma uno spazio di relazioni, autonomia e progettualità". "All’inizio non è stato facile fare un salto così. Avevo paura - confessa Roberto Ravizza, residente di Casa Arcipelago -. Invece, mi son detto “Ce la devo fare”". Con lui vive Stefano Savio: "I miei genitori sono contenti anche perché è una scelta importante: voler avere una casa mia". Anziani e disabili hanno arredato, scelto piastrelle, stoviglie, colori insieme all’architetto Lorenzo Noé: "Molto spesso la progettazione mette ai margini le persone che poi vanno ad abitare gli spazi. Figuriamoci con delle persone alle quali spesso gli altri non riconoscono una soggettività compiuta". Anche per la silver age l’obiettivo è non perdere potere sulla propria esistenza. "Io ho 87 anni - racconta un residente -. Questo ambiente è importante per me, altrimenti non avrei potuto vivere la mia piccola vita".