MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Nubifragio in Lombardia, il Governo pronto con lo stato di emergenza: Comune e Regione litigano sui fondi

Devastazioni di luglio in Lombardia, il testo del provvedimento in Consiglio dei ministri. Il capoluogo: “Lasciati senza fondi”. Reazione del Pirellone: “Accuse false, nessuno sarà escluso”

Viale Argonne a Milano, gli alberi abbattuti dalla tempesta di luglio hanno devastato l’area verde sistemata dopo i lavori M4

Un mese dopo il nubifragio che ha messo in ginocchio la Lombardia, sul cielo di Milano è tornata una tempesta. Mentre il turbine delle polemiche sullo stato di emergenza e sui fondi collegati alla prima, grande ondata di grandine e vento non si è mai placata. Mentre l’intera regione affronta con apprensione un nuovo fine settimana di allerta, si aspetta la svolta. Almeno sui soldi.

Siamo, infatti, alla vigilia del decreto del Governo che riconoscerà lo stato di emergenza alle regioni colpite da maltempo a luglio: il testo andrà in Consiglio dei ministri nella prossima settimana, forse già domani. Per la Lombardia c’è voluto un mese per tracciare un bilancio completo dei danni provocati dai temporali.

E intanto il Comune di Milano batte cassa innescando un botta e risposta con la Regione. "Bene – sottolinea la vicesindaco di Milano, Anna Scavuzzo – sia stato accordato il ristoro integrale da parte di Regione Lombardia dei fondi richiesti da 45 Comuni". Ma "è necessario che anche per le scuole milanesi si faccia lo stesso, ristorando al 100% le risorse investite per mettere in sicurezza le strutture. Per intervenire rapidamente sulle oltre 300 scuole danneggiate, più della metà del nostro patrimonio di edilizia scolastica, abbiamo utilizzato appalti e accordi quadro con Mm e con le imprese già selezionate, secondo procedura, per affrontare le manutenzioni. Saremo in grado di garantire la partenza regolare dell’anno scolastico scegliendo la soluzione più veloce ed efficace". Ma "ci aspettiamo altrettanta solerzia da parte della Regione Lombardia per ristorare anche il Comune di Milano al pari degli altri".

“Il vicesindaco non fa altro che ribadire quanto esplicitato ieri da Regione Lombardia. I primi fondi individuati sono destinati, con una delibera di Giunta, come scrive la stessa Scavuzzo, ai Comuni che hanno attivato la procedura “di somma urgenza“. Procedura che non ha seguito il Comune di Milano", scrive in una nota Regione Lombardia. "Ovviamente – prosegue – come dovrebbe ben sapere il vicesindaco di Milano, in linea con quanto accade sempre in queste situazioni, successivamente verranno prese in considerazione le istanze presentate dai Comuni per interventi attivati sotto altra forma".

L’assessore regionale alla Protezione Civile e Sicurezza, Romano La Russa, evidenzia poi come "da parte di Regione Lombardia si siano seguite tutte le procedure. Il nostro obiettivo è soltanto uno, fare il possibile per riaprire scuole e asili per l’inizio dell’anno scolastico". La vicesindaco replica: "Rassicuro l’assessore che non perdo tempo in querelle immotivate: mi rasserena che, spero a nome del presidente e della giunta, abbia affermato che anche per Milano e gli altri Comuni arriveranno i fondi, al pari di chi ha utilizzato lo strumento della somma urgenza".

Anche a Monza non è stata utilizzata la procedura d’urgenza e i fondi regionali devono essere ancora erogati. Qui il Comune (giunta di centrosinistra come il capoluogo) mette in sicurezza la città con risorse proprie: il totale dei costi finora sostenuti è di oltre 650mila euro.