
Vola la raccolta firme, il comitato «No logistica a Vaprio» in campo
Vola la raccolta firme contro il magazzino Lidl, in due mesi il comitato "No logistica Vaprio" ha raggiunto 1.300 adesioni. La protesta corre in rete, sulla piattaforma Change.org, ma anche ai banchetti. "E ora - spiega Lorenzo Marcandalli, uno degli attivisti - abbiamo chiesto un incontro al sindaco Marco Galli. "L’obiettivo è quello di capire la posizione dell’Amministrazione sull’insediamento. Finora, infatti, la giunta non si è sbilanciata, in attesa della valutazione di impatto ambientale, alla quale lavora Città Metropolitana".
L’atto che mancava e il Tar prima e il Consiglio di Stato poi avevano intimato di provvedere. In principio, infatti, sono stati Legambiente Martesana e Vaprio in Movimento a mobilitarsi contro l’arrivo della piattaforma merci della catena tedesca di discount, 55mila metri di superficie incastonati un’area dedicata di 125mila lungo l’ex Statale, adesso è il gruppo di cittadini "senza partito". Non vogliono "il capannone alto 18 metri con un fronte strada di 230, 150 camion avanti e indietro ogni giorno e un consumo di suolo inaccettabile pari a 31 campi da calcio". Numeri che hanno spinto tante persone a scendere in campo. Un modo per chiedere con sempre più peso a Città Metropolitana che "neghi il consenso all’arrivo". Il ricorso di ambientalisti e agricoltori proprio per la mancanza della Valutazione di impatto ambientale era stato accolto nelle aule della giustizia amministrativa, dalle quali sono usciti vincenti. A spingere la vecchia giunta di centrodestra battuta alle elezioni dell’anno scorso verso il progetto, erano stati i posti di lavoro ipotizzati dai tedeschi nel borgo. Ma il Comitato sottolinea che "i numeri non sono mai stati sottoscritti da Lidl e che con l’avvento dell’automazione, dell’internet delle cose (IoT) e dell’intelligenza artificiale non sarebbero realistici".
"Non vogliamo che il nostro verde si trasformi in cemento - ancora gli organizzatori - né soffrire per il rumore continuo del traffico e tanto meno respirare aria ancora peggiore. Le conseguenze ambientali e di vita legate a questo progetto saranno irreversibili". Argomentazione che fanno aumentare il consenso rapidamente. Fra le critiche dal basso, c’è anche il fatto che "noi cittadini non siamo mai stati interpellati nel merito. Secondo la normativa regionale, l’uso di strutture esistenti è preferibile alla costruzione che comporta spreco di verde. Il magazzino è in contrasto con la legge".