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Gallarate: sventata truffa da 50mila euro con lo spoofing. Come funziona e come difendersi

Un uomo ha ricevuto la chiamata da un’utenza apparentemente corrispondente a una banca mantovana, che lo avvisava di un’operazione sospetta sul conto e gli consigliava di trasferire la somma. C’era il trucco, però, scoperto dal dirigente del commissariato

Lo spoofing telefonico è la pratica fraudolenta di falsificare il numero di chi chiama (Archivio)

Lo spoofing telefonico è la pratica fraudolenta di falsificare il numero di chi chiama (Archivio)

Gallarate, 28 luglio 2025 – Un paventato hackeraggio del conto corrente, un funzionario bancario all’apparenza solerte, un bonifico sospetto da “cancellare” con una manovra altrettanto sospetta. Tutto falso, a parte l’operazione che avrebbe dovuto evitare il versamento da quasi 50mila euro e che avrebbe potuto trasformarsi, invece, nella perdita della stessa somma a favore di un truffatore.

Il complicato raggiro, ideato attraverso la tecnica dello spoofing telefonico, è stato sventato dagli agenti della polizia di Stato di Gallarate.

La telefonata

L’indagine è scattata quando il dirigente del commissariato di Gallarate ha ricevuto una chiamata da una conoscente. La donna gli ha riferito che il marito era in contatto telefonico con un sedicente funzionario dell’ufficio frodi di una banca di Mantova, il quale stava segnalando un bonifico sospetto di 49.000 euro per l'acquisto di un'autovettura, richiesto dal suo conto verso una filiale pugliese.

Adducendo un presunto "hackeraggio" del conto, il fantomatico funzionario bancario ha consigliato quello che, secondo lui, era l’unico modo per "salvare" la cospicua somma: trasferirla con bonifico urgente su un conto temporaneo.

Il dirigente del Commissariato si è assicurato in primis che il marito non avesse effettuato alcuna operazione, invitando poi la sua interlocutrice a muoversi con il coniuge perché non fornisse informazioni sensibili all’uomo che si era presentato come funionario di banca. 

La denuncia

L’uomo si è presentato in commissariato e, assistito dal dirigente e dai poliziotti, è stato guidato a continuare la conversazione, mentre il truffatore, che risultava chiamare effettivamente da un’utenza corrispondente a una banca di Mantova, gli ha addirittura comunicato l’avvio di un’indagine da parte della polizia di Varese sull’operazione sospetta. Presto, ha continuato il presunto bancario, l’uomo sarebbe stato contattato da un ispettore della Questura di Varese, a conferma della necessità del trasferimento della somma di denaro presso un conto “di salvataggio”.

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Poco dopo, come preannunciato dall’impostore, è effettivamente giunta una seconda chiamata, con il numero falsificato della Questura di Varese, nel corso della quale un sedicente ispettore ha confermato il furto dell'account, ribadendo l'urgenza del bonifico su un “conto sicuro”.

A quel punto la vittima, avuta l’ennesima certezza di essere vittima di un tentativo di truffa, ha interrotto le comunicazioni e ha sporto denuncia presso il Commissariato.

Il metodo

La tecnica dello "spoofing” o "caller ID spoofing" consente di falsificare l'identificativo del mittente in chiamate, SMS o e-mail. Il truffatore manipola il numero per far apparire che la comunicazione provenga da un contatto noto e affidabile, come la propria banca, Poste Italiane o un ufficio di Polizia, oscurando la propria reale identità.

Questi attacchi sfruttano la paura e la buona fede delle vittime, che spesso, nella convinzione di salvare i propri risparmi, cadono nelle trappole tese da questi malintenzionati, che a volte utilizzano anche l’invio di SMS, apparentemente inviati da banche o Poste, contenenti link che reindirizzano a pagine “clone” per carpire credenziali, password o PIN che permettono l’accesso ai conti correnti dei malcapitati.

Nonostante la truffa fosse stata architettata in maniera raffinata e convincente, la prontezza del cittadino e la professionalità degli operatori di polizia hanno consentito di impedire ai truffatori di raggiungere i loro scopi .