MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Autovelox di viale Fulvio Testi, pensionato batte il Comune: annullate 72 molte. Come ha fatto

Vittoria in tribunale dopo che il Giudice di Pace aveva rigettato il primo ricorso. La moglie: “Sollievo dopo una battaglia di otto anni”. Il nodo approvazione-omologazione

Sergio Maldotti e la moglie Carmela Caporaso felici dopo la sentenza: “Lieto fine dopo 8 anni di battaglie”

Sergio Maldotti e la moglie Carmela Caporaso felici dopo la sentenza: “Lieto fine dopo 8 anni di battaglie”

Milano, 19 giugno 2025 – “Finalmente tiriamo un sospiro di sollievo dopo una battaglia durata 8 anni”. La signora Carmela Caporaso tiene in grembo le 72 multe recapitate a suo marito Sergio Maldotti tra il 2017 e il 2018, “pizzicato“ dall’autovelox di viale Fulvio Testi. Ora quei fogli “che ci sarebbero costati oltre 10mila euro e probabilmente la sospensione della patente” non fanno più paura, perché lo scorso 13 giugno il Tribunale ha dichiarato “l’illegittimità di quei verbali”.

Vittoria dopo una prima sentenza del Giudice di pace che invece aveva rigettato l’opposizione dell’automobilista.

Gli occhi elettronici installati in viale Fulvio Testi a dicembre del 2017, sia in direzione nord che in direzione sud, vigilano sul rispetto del limite di velocità di 50 chilometri all’ora. Decine di automobilisti hanno collezionato verbali non appena l’autovelox è stato attivato, protestando perché “prima di entrare nel centro abitato il limite è di 70 chilometri orari”.

Nel caso del signor Maldotti, la moglie spiega: “Mio marito, che adesso ha 68 anni ed è in pensione, lavorava come responsabile di un magazzino di frutta e verdura a Lecco e doveva essere lì alle 4.30. Per 20 anni ha sempre percorso il viale Fulvio Testi e l’autovelox è stata una sorpresa, tra l’altro inizialmente non era neppure segnalato opportunamente. Insomma, ha superato i 50 all’ora senza neppure farci caso. Le multe non sono arrivate subito, quindi non poteva neppure accorgersi dell’errore. Quando i verbali sono arrivati per poco non mi prendeva un infarto”.

La coppia si è rivolta all’associazione Globo consumatori, presentando ricorso al Giudice di Pace, che il 23 febbraio 2022 lo ha rigettato. Ma i due sono andati avanti, impugnando la sentenza in Tribunale, sempre assistita dall’associazione. Risultato: multe annullate.

Perché? Premesso che “il Giudice di primo grado – si legge nella sentenza del giudice Angelo Claudio Ricciardi – ha affermato che non vi è differenza tra omologazione ed approvazione” del dispositivo autovelox, confermando così la validità delle sanzioni, “questo orientamento è stato di recente smentito dalla Corte di Cassazione” secondo la quale “è illegittimo l’accertamento eseguito con apparecchio autovelox approvato ma non debitamente omologato”. E “nel giudizio di primo grado, il Comune di Milano non ha dimostrato l’adozione del provvedimento di omologazione”.

“La differenza tra approvazione e omologazione è il punto centrale – sottolinea Mario Gatto, presidente di Globo consumatori. Convinti di questo, insieme all’avvocato Paolo Massimo Strozzi, abbiamo presentato appello. E il Tribunale ci ha dato ragione”.