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Morte Paolo Pillitteri, camera ardente a Palazzo Marino: l’omaggio di Sala e il ricordo di Albertini

Il funerale di Paolo Pillitteri sarà domani alle 11 nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio, in corso 22 Marzo. Il sindaco Sala ha proclamato lutto cittadino. La salma sarà tumulata in Valtellina

Milano , 9 dicembre 2024 - E' stata aperta nella sala dell'urbanistica di Palazzo Marino la camera ardente allestita per l'ex sindaco Paolo Pillitteri, morto lo scorso 5 dicembre, nel giorno dell'84esimo compleanno.

Il feretro, adornato con garofani rossi, è stato accompagnato all'interno di Palazzo Marino dai figli Stefano e Maria Vittoria e dalla moglie Cinzia Gelati, accolti dal sindaco Giuseppe Sala. Tra i primi a portare il loro saluto a Pillitteri ci sono stati l'ex primo cittadino Gabriele Albertini e il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi. La camera ardente resterà aperta fino alle 16 di questo pomeriggio, domani si terrà il funerale a Milano.

La camera ardente, allestita a Palazzo Marino in Sala dell'Urbanistica, per Paolo Pillitteri, ex sindaco di
La camera ardente, allestita a Palazzo Marino in Sala dell'Urbanistica, per Paolo Pillitteri, ex sindaco di Milano

Domani il funerale

Il funerale di Paolo Pillitteri sarà domani alle 11 nella Chiesa di Santa Maria del Suffragio, in corso 22 Marzo. Il sindaco Sala ha proclamato lutto cittadino.

Sepoltura a Postalesio in Valtellina

Il figlio Stefano ha fatto sapere fuori dalla camera ardente che la salma sarà trasferita sabato a Postalesio, paese in provincia di Sondrio dove si trova la tomba di famiglia. "Ci sono 500 anime ed è l'unico luogo in Lombardia dove c'è il fenomeno carsico. Mio padre era molto legato. C'è già mia madre, entrambi nonni".

Il ricordo del figlio Stefano

"La storia di mio padre è molto lunga per quanto riguarda il legame con palazzo Marino perché inizia nel 1971 quando diventa assessore alla cultura. Dopodiché questo palazzo ha rappresentato moltissimo per mio padre, non soltanto negli anni da assessore ma anche in quelli da sindaco". Lo ha detto il figlio, Stefano Pillitteri. "Sono stati anni molto particolari per questa città e per un lungo periodo sono stati definiti gli anni della Milano da bere con un'accezione abbastanza demonizzante. A distanza di tempo tutti siamo in grado di poter vedere che cos'era quella città che non era semplicemente né dei rampanti né' del cinismo ma era una città estremamente ricca di iniziative; estremamente viva ed estremamente libera. E il fatto che mio padre sia stato sindaco in quel momento di culmine di Milano (negli anni in cui era sindaco finì sulla copertina di Time) è stato il coronamento di una sua carriera amministrativa fortemente incentrata in questa città". "Sugli altri anni" specie quelli di Tangentopoli, anni delle Inchieste milanesi in cui fu condannato, "sarebbe bello calasse l'oblio, ma non è possibile, perché' dobbiamo essere consapevoli che quello che e' successo dal 1992 in poi ha cambiato il Paese, ha cambiato la città e ognuno è in grado di dare un giudizio".

Gabriele Albertini

Paolo Pillitteri è stato "un uomo sensibile, amabile e di grande umanità, che ci dispiace non sia più con noi". Cosi lo ricorda l'ex sindaco di Milano Gabriele Albertini. "Era un amico, un predecessore, una persona che ha dato molto a Milano, ma soprattutto l'ha rigenerata sul piano culturale: erano momenti particolari che ha saputo vivere e amplificare dando un suo connotato di inventiva e creatività. Peccato non sia più con noi".

Giampiero Borghini

Il passaggio di testimone "fu un passaggio decisivo per Milano. Milano da allora è cambiata molto grazie a quel passaggio, l'ha fatto guardando se stessa e domandandosi  “chi sono, cosa sono, cosa devo fare”, e l'abbiamo fatto. Milano è quella che vedete oggi". Lo ha detto l'ex sindaco socialista di Milano Giampiero Borghini, ultimo sindaco socialista dopo Pillitteri. "Il mio rapporto con Pillitteri era magnifico, era una persona di una straordinaria simpatia, io sono uscito dal mio partito per votarlo e sostenerlo quindi non ho fatto fatica a prendere il suo posto, per me e' stato il più' grande onore. Milano è sopravvissuta alla grande alla crisi".

Bobo Craxi

"La cosa che mi ha fatto molto piacere è che la città abbia espresso il lutto cittadino. Trent'anni fa non sarebbe stata possibile una cosa di questo tipo. Questo significa che Paolo in questi trent'anni attraverso la sua testimonianza e il suo lavoro ha saputo recuperare l'onore, che per noi non aveva mai perso, ma la stima che in quella fase politica drammatica era venuta meno da parte dei cittadini. L'amministrazione da' un segno di rispetto che si deve a tutti i cittadini milanesi che hanno ricoperto cariche pubbliche di una certa importanza". Lo ha detto Bobo Craxi ricordando lo zio Paolo Pillitteri. "Paolo fu un grande sindaco, che accompagnò un periodo importante di questa città'. Naturalmente il segno delle amministrazioni socialiste era un po' diverso perché sapeva accompagnare la modernizzazione allo sguardo non compassionevole ma solidale verso i ceti più poveri. Questo segno delle amministrazioni socialiste che sono durate un secolo purtroppo, e lo dico con dispiacere, è venuto un po' meno".

Maurizio Lupi

Paolo Pillitteri "ha sempre amato la città quindi credo che oggi gli si debba tutti in modo trasversale un grande contributo". Lo ha detto il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, che poi ha condiviso "un ricordo di quando eravamo ragazzi e di quella Milano da bere che negli anni 80 aveva riportato grande la città. Poi Tangentopoli e la Milano che si rialza e anche la testimonianza ostinata e cosciente di un socialismo, di una proposta politica riformista che nasce da Milano e che da Milano e' proseguita", ha aggiunto.