MARIANNA VAZZANA
Cronaca

Il profilo da 14enne, la “cugina” a reggere il gioco. Poi le minacce: il metodo del 24enne per estorcere video hard a più di 50 minori

Milano, si fingeva un teenager, con tanto di profilo della parente coetanea delle vittime. Poi il ricatto: "Se non mi mandi i filmati farò del male ai tuoi familiari". L’inchiesta partita dalla denuncia di due madri

Questi sono gli account utilizzato dal ventiquattrenne per adescare le vittime

Questi sono gli account utilizzato dal ventiquattrenne per adescare le vittime

Era già agli arresti domiciliari dallo scorso dicembre, accusato di aver costretto due ragazze minorenni a inviargli video sessualmente espliciti dopo averle ricattate. Ora, il ventiquattrenne è stato nuovamente arrestato perché, passando al setaccio i dispositivi informatici sequestrati a casa sua quattro mesi fa, i poliziotti del commissariato Rho Pero coordinati dalla Procura della Repubblica di Milano hanno individuato oltre 50 giovanissime vittime di adescamento. Per l’uomo è quindi scattata una seconda ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, perché ritenuto responsabile di produzione e diffusione di materiale pedopornografico.

I poliziotti di Rho Pero lo avevano inchiodato la prima volta lo scorso dicembre, perché "consapevolmente si è procurato e ha detenuto materiale pornografico, realizzato utilizzando minori degli anni diciotto" e, in quell’occasione, gli erano stati concessi gli arresti domiciliari. Tutto è partito dalla denuncia delle madri di due adolescenti, le quali, stando a quanto emerso, in alcune chat su Instagram erano state costrette a filmarsi nell’atto di masturbarsi: se non l’avessero fatto, la minaccia, sarebbe scattata violenza nei confronti di loro familiari e poi quelle immagini intime sarebbero state mandate a loro conoscenti. Per farle cadere nella trappola, è affiorato sempre dalle indagini, l’indagato si era presentato alle ragazzine sotto falso nome: Mirko Agridi, di 14 anni, e anche con un profilo Instagram associato a un’identità femminile (Rebecca Monti) indicata come cugina del ragazzo virtuale, che le vittime ritenevano una loro coetanea.

Dopo l’arresto, gli agenti hanno analizzato tutti gli apparati informatici dell’uomo e sono venuti a galla numerosi video e foto ritraenti minori in atteggiamenti sessualmente espliciti, tanto che sono stati identificati oltre 50 minori vittime di adescamento per i quali sono tuttora in corso accertamenti. Individuati anche ulteriori account che sarebbero stati utilizzati dal ventiquattrenne per contattare le vittime: @sanzmirco0 @younnico08 @niconicogx @nicemotm @giovanenicee @rebeccamonti_08 @Io_esco_giovane @parislazone0 @nicorealllx @semprerebe. I ragazzini finiti in trappola potrebbero essere ancora di più: chiunque avesse subito minacce da questi profili può contattare il commissariato Rho Pero per segnalarlo (029390551).

C’è anche chi, nel mondo criminale, cerca di ottenere video intimi dal malcapitato di turno per poi ricattarlo chiedendogli soldi, con la minaccia di pubblicare tutto on line o di girare il materiale ai suoi contatti. Il “sextortion“, estorsione sessuale, è un reato. Nel 2023, a Milano, la polizia postale ha raccolto 118 denunce di adulti e minori (57 nel 2022). Il numero di minori è invariato: 11, quasi sempre maschi. La proporzione resta allargando il campo a tutta la Lombardia: 139 casi nel 2022, 242 nel 2023. Invariato il numero di adolescenti: da 23 a 24 casi, di cui 20 riguardanti maschi.

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