MONICA GUERCI
Cronaca

Pedofilia, aumentano gli abusi sessuali online. Dalla Lombardia il 16% delle chiamate al Servizio di Emergenza 114

Le regioni da cui sono pervenute più richieste d'aiuto a Telefono Azzurro sono dal Veneto, seguono la Lombardia e il Lazio

Sono allarmanti i dati sugli abusi sessuali sui minori, specie online

Sono allarmanti i dati sugli abusi sessuali sui minori, specie online

Milano, 3 maggio 2024 - Aumentano i casi di pedofilia in Europa e in Italia. Secondo gli ultimi dati dell’Internet Watch Foundation, il 2023 è stato l’anno in cui la presenza di immagini di abusi sessuali di minori su web ha raggiunto il suo massimo. L’allarme lo lancia Telefono Azzurro che inquadra la preoccupante curva in crescita dei casi di violenza e abuso sessuale, in particolare online, che coinvolgono i minori. Le minacce e i problemi derivano non solo dai social network, ma anche dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale: nel 29% dei casi, infatti, le situazioni riferite sorgono e persistono online. Sono i dati annunciati durante l'incontro 'La dignità dei bambini nel mondo digitale' organizzato dalla Fondazione S.O.S. Telefono Azzurro in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia in Santa Sede e Fondazione Child in vista della Giornata nazionale per la lotta alla pedofilia e alla pedopornografia che ricorre il 5 maggio.

Veneto, Lombardia e Lazio

Nel 2023, il 114 Servizio Emergenza Infanzia, gestito da Telefono Azzurro, ha registrato un aumento del 2,5% rispetto all'anno precedente di casi gestiti con motivazioni relative ad abuso sessuale (164), con una media di oltre 13 casi al mese. Le regioni da cui sono pervenute maggiormente le richieste d'aiuto sono in primo luogo dal Veneto (18%), seguono la Lombardia (16%) e il Lazio (16%). Nel 29% dei casi le situazioni riferite sorgono e persistono online (+3 casi rispetto all'anno precedente).

L’approccio 

Le modalità di approccio cambiano con età e genere. Nel 90% dei casi gestiti i minori risultano coinvolti nel ruolo di vittime, nel 6% di autori e nel 4% in quello di testimoni. Il 61% dei minori coinvolti sono di sesso femminile. Tra le motivazioni dei casi online, spicca il commercio di immagini di abusi sui minori (CSAM, Child sexual abuse material) con il 40,3%, poi sextortion il ricatto attraverso immagini intime (34,3%), grooming, cioè l’adescamento, (13,4%), sexting (7,5%) e molestie sessuali (4,5%). E nel caso degli abusi sessuali online il 51% dei minori coinvolti in questo caso è di sesso maschile.