Pedofilia in Lombardia: 430 minori adescati in un anno e 150 arresti per pedopornografia

I dati della polizia postale fotografano un ambiente online in cui c’è un crescente rischio per i minorenni

Con la diffusione di internet sono aumentati i casi di pedopornografia

Con la diffusione di internet sono aumentati i casi di pedopornografia

Con il diffondersi dell’accesso a internet tra i bambini, sono cresciuti negli ultimi anni i rischi legati all’adescamento online e alla distribuzione di materiale pedopornografico. Un caso, avvenuto a inizio, è indicativo della modalità: un quarantenne di Cremona è stato arrestato per convinto una ragazzina di 14 anni a mandargli foto e video porno dopo alcune settimane di conversazione online, per poi raggiungerla nella sua città e abusarne sessualmente.

Nel 2022 le forze dell’ordine hanno arrestato 149 persone per casi legati ai casi di pedopornografia e altre 12 soltanto nei primi tre mesi del 2023. L’anno scorso, la polizia postale ha oscurato oltre 2.600 siti internet che distribuivano foto e video di minorenni, in alcuni casi sottoposti ad abusi e violenze. Attraverso l’analisi di quei siti, ma anche tramite segnalazioni e denunce, gli agenti hanno denunciato 1.466 individui per aver scaricato, condiviso e scambiato foto e video di abuso sessuale di minori, mentre sono 299 le persone denunciate già dopo i primi tre mesi del 2023.

Molti minorenni vengono adescati ogni giorno, sia sui social network, sia sui giochi online che permettono la comunicazione tra utenti. Nei primi tre mesi del 2023 sono stati adescati in rete 56 minori di età inferiore ai 13 anni e 34 adolescenti tra 14 e 16 anni. Nel 2022 i casi di adescamento erano stati 430.

“I dati diffusi dalla polizia postale confermano il forte impegno delle forze dell’ordine nel contrasto di questi spregevoli reati”, ha commentato di recente l’assessore lombarda alla Famiglia, Solidarietà sociale, Disabilità e Pari opportunità Elena Lucchini. “Siamo tutti impegnati in un costante lavoro di formazione e di aggiornamento sulle nuove frontiere del web – ha detto – ma accanto alla necessaria attenzione ai dispositivi tecnologici dobbiamo sempre riconoscere quanto sia prezioso saper mettere in campo strumenti di ascolto e valorizzare le capacità umane e professionali di chi assiste le vittime. Crediamo nell’alleanza tra tutte le istituzioni per sensibilizzare i genitori e gli educatori sui rischi della rete e dei social network”.