GIUSEPPE NAVA
Cronaca

Milano-Taranto, rivive il mito Iso. L’impresa di Aristide Bertelli: "Ora il sogno è aprire un museo"

Bresso, il 72enne ha partecipato alla corsa rievocazione di 1.800 chilometri

Bertelli sulla sua Iso 125 GT durante la corsa

Bertelli sulla sua Iso 125 GT durante la corsa

Un binomio tutto bressese alla 38esima rievocazione per moto d’epoca della Milano-Taranto (storico raid motociclistico che si è svolto tra 1937 e 1940 e poi dal 1950 al 1956) appena conclusa: Aristide Giacomo Bertelli, 72 anni, nato nella “Corte dei Conti“, nel centro di Bresso, ha partecipato alla corsa in sella alla sua Iso Moto 125cc GT (Gran Turismo) del 1956, partendo dal Parco espositivo di Novegro alla mezzanotte di domenica 6 luglio e arrivando nel cuore di Taranto sabato 12 luglio dopo circa 1.800 chilometri, suddivisi in 6 tappe, lungo tutto lo Stivale italiano. E, soprattutto, "senza guasti alla mitica Iso Moto 125, che era di mio papà. – inizia Bertelli – È stata un’avventura bellissima per l’Italia. Volevo partecipare a questa rievocazione per le moto d’epoca da tanto tempo e ho deciso di farlo con questa Iso Moto, che è stata costruita proprio nei capannoni della Iso Rivolta di Bresso".

Il mito Iso è tornato a “rombare“, dunque, sulle strade italiane grazie ad Aristide, grande appassionato di motori e della storia della Iso: "Con il Comitato cittadino Iso Millennium cerchiamo di mantenere vivo questo autentico mito della storia dei motori – continua Bertelli – Alla Milano-Taranto, solo andata ovviamente, al giorno facevamo una tappa da un minimo di 210 chilometri a un massimo di 330; tra i partecipanti è nata una grande comunanza, aiutandoci nel caso di problemi tecnici, visto che i nostri mezzi non sono di recente costruzione. Infatti, ero nella categoria Le Gloriose, con moto costruite negli Anni Cinquanta".

Bertelli è proprietario, oltre della Iso Moto 125 Gt reduce dalla Milano-Taranto, anche di una Iso Scooter, di una Iso Moto 3 marce, di una Iso 200, di una Iso Diva e di una mitica auto Isetta, una microcar si direbbe oggi prodotta a Bresso tra 1953 e 1956 (se successivamente, su licenza, dalla Bmw tra 1955 e 1962) in comune con gli amici di Bresso: "In poche parole, a Bresso la passione per l’Iso vive ancora – conclude Bertelli – Per questo, vorremmo realizzare un ArchiMuseo della Iso, da sistemare in una porzione del Capannone Sud, chiuso e inutilizzato da anni, nell’Area Iso Rivolta: ci metteremmo moto, foto e documenti della storia dell’Iso. Sarebbe un bel sogno da realizzare".

Giuseppe Nava