ANDREA GIANNI
Cronaca

Milano-Cortina, i conti di Abodi. Costeranno quasi 5,5 miliardi. Due solo per organizzare l’evento

Il ministro: "Solo il 15% delle opere sono infrastrutture sportive. Il deficit? Ricavi non contabilizzati". Le polemiche durante il question time: la “casa di vetro“ è opaca, dubbi sul peso per la finanza pubblica.

È in corso il conto alla rovescia in vista dell’apertura dei Giochi Resta il nodo delle spese per l’evento

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Solo i costi organizzativi ammontano a 1,9 miliardi di euro. Altri 3,5 miliardi sono "gli investimenti sulle infrastrutture in opere pubbliche, delle quali solo poco più del 15% sono infrastrutture sportive, che non servono solo per i Giochi ma anche dopo. I fatti lo testimonieranno". Un bilancio tracciato dal ministro per lo Sport e i giovani, Andrea Abodi, durante il question time alla Camera, rispondendo a un’interrogazione sulle iniziative in relazione all’andamento della spesa per le Olimpiadi invernali 2026 Milano-Cortina. "L’equilibrio economico della consistenza patrimoniale della fondazione è garantito per una parte cospicua, circa un terzo del budget pluriennale, dai contributi del Cio – ha proseguito Abodi –. L’attuale deficit patrimoniale è dovuto al fatto che gran parte dei ricavi non possono essere contabilizzati come componenti attive del patrimonio; lo squilibrio patrimoniale è strutturalmente dovuto all’impossibilità di iscrivere nei singoli esercizi che precedono le Olimpiadi i contributi certi del Cio, anche se già incassati".

I Giochi Olimpici di Milano-Cortina, precisa Abodi, "sono espressione dell’impegno della Fondazione Milano- Cortina, che si occupa dell’organizzazione dei Giochi, e della società infrastrutture Milano-Cortina, che si occupa di infrastrutturazione dei Giochi e non solo perché nel portafoglio delle opere ci sono opera pubbliche che comunque sono a beneficio della collettività e di chi continuerà ad andare in quei luoghi". Abodi, inoltre, sottolinea che "la trasparenza rappresenta in ogni caso un valore e un indirizzo che deve ispirare l’azione della fondazione, così come di Simico", Società infrastrutture Milano-Cortina Spa.

Una risposta, durante il question time, che non ha soddisfatto chi chiedeva maggiore trasparenza su costi e gestione. "Resta l’opacità della “casa di vetro“, come lo stesso ministro Abodi ha definito l’organizzazione degli eventi Milano-Cortina 2026", sottolinea la capogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera Luana Zanella. "I conti complessivi dei Giochi olimpici invernali sono tutt’altro che chiariti – prosegue –. Avevamo chiesto al ministro un resoconto che fugasse le preoccupazioni circa i futuri debiti a carico della finanza pubblica, evidentemente il ministro non ha potuto rispondere nel merito. Per sua stessa ammissione l’80 per cento delle opere non riguarda i giochi ma infrastrutture connesse che saranno realizzate chissà quando e il cui costo lieviterà di anno in anno per i prossimi sette anni".

Sul fronte della legalità, della trasparenza e del rispetto dell’ambiente è nata anche una campagna internazionale di monitoraggio civico Open Olympics 2026, avviata da una ventina di organizzazioni della società civile sia nazionale che di ambito regionale. Un’iniziativa per chiedere Giochi "trasparenti, legali e rendicontabili" e una costante informazione sulle "spese effettuate direttamente e indirettamente".