
Marisa Vitali
Novate Milanese (Milano) – “Ci scusiamo per chi non ha saputo di Marisa”. È questo l’appello della famiglia Vitali, ai cittadini che non sono riusciti a sapere della morte e del funerale della loro parente. Gli epigrafi sono stati esposti solo la sera prima del giorno del funerale. Marisa Vitali, in Agazzi, era molto conosciuta a Novate, l’ottantacinquenne era sempre insieme alla sua cagnolina Stella e solita a parlare con diverse persone, oltre a vivere in uno dei quartieri più abitati della cooperativa La Benefica, in via XXV Aprile. La si vedeva spesso nei negozi, era una persona anche solo di vista, conosciuta.
Il suo decesso, avvenuto sicuramente in un periodo in cui molte persone sono in ferie, per una questione ancora da chiarire, è stato comunicato con le affissioni troppo tardi e molti cittadini non sono stati informati del funerale. Qualche mese fa era caduta e per lei erano iniziati alcuni problemi che l’avevano costretta ad uscire di meno. Domenica pomeriggio però le cose sono precipitate e la situazione al suo ricovero nell’ospedale di Niguarda era apparsa subito grave. Nella notte non ce l’ha fatta. Un’infezione è stata fatale e il suo cuore ha smesso di battere. Da li è stata trasferita a Limbiate, dove è stata allestita la camera ardente e sono iniziate le procedure per organizzare i funerali. L’agenzia funebre di Limbiate ha fatto avere al Comune di Novate, come da procedura, i manifesti dell’epigrafe, ma i manifesti non sono stati attaccati nei vari spazi appositi presenti nelle vie di Novate.
Tecnicamente il servizio è pagato al Comune e una ditta esterna si occupa delle affissioni. In questo caso non si è ancora capito chi è mancato in cosa, ma il risultato è stato che fino a martedì pomeriggio non era stato affisso ancora un manifesto che riportasse la notizia della morte di Marisa, l’orario e il luogo del funerale. “Abbiamo chiesto informazioni e alla fine è intervenuta l’impresa di pompe funebri di Limbiate, che martedì sera alle 20 ha affisso qualche manifesto. Il funerale si è svolto la mattina successiva alle 11 e quindi in pochi, quasi nessuno ha letto. Ci dispiace molto e ci scusiamo con le persone che sono venute a conoscenza di quanto successo solo dopo la cerimonia funebre. In molti ci hanno chiesto infatti i motivi per cui non avessimo fatto fare le epigrafi, ma in realtà noi avremmo dovuto. Ormai le cose sono andate così, ci teniamo solo a scusarci con le persone e ringraziare chi invece, anche sapendolo all’ultimo momento, è riuscito a venire in chiesa”, conclude la famiglia Vitali-Agazzi.