Manifestazione delle famiglie arcobaleno a Milano, un flash mob contro il Governo

Un presidio contro la circolare che la Prefettura ha inviato al Comune di Milano per bloccare la trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali

Elly Schlein in piazza Scala

Elly Schlein in piazza Scala

Milano, 18 marzo 2023 – La rivolta delle biro, alzate al cielo per mandare un messaggio chiaro e forte al Governo, alla Prefettura, alla Procura e alla Cassazione: il popolo Lgbtq+ pretende il riconoscimento anagrafico dei figli di coppie omogenitoriali, formate cioè da due donne o due uomini. E, per questo, Sentinelli, Arcigay Milano e Famiglie Arcobaleno hanno organizzato una manifestazione in piazza Scala a Milano con migliaia di persone – tra bandiere colorate e palloncini – pronte a mostrare le penne a sfera con cui i sindaci e i funzionari comunali non possono più registrare i figli di famiglie gay e lesbiche.  Un unico slogan: "Giù le mani dai nostri figli e dalle nostre figlie".  

Inizialmente l’appuntamento si doveva tenere davanti alla Prefettura di Milano, ma le adesioni al presidio sono cresciute di ora in ora e gli organizzatori, ad un certo punto, hanno deciso di scegliere un luogo più grande, in modo da ospitare tutti. La protesta va in scena nelle stesse ore della manifestazione degli anarchici in occasione del ventennale dalla morte di Davide Cesare, detto Dax

Il presidio in piazza Scala

Centinaia gli uomini, le donne e i bambini che sono scesi in piazza della Scala a Milano per protestare contro la decisione del ministero dell’Interno di bloccare la trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali, che ha portato il Comune di Milano ha bloccare le registrazioni. 

La piazza è piena di palloncini rosa e bandiere arcobaleno. Tutti indossano una maglietta rosa con la scritta "È l'amore che crea una famiglia", ma ci sono anche cartelli che recitano, "spiegate voi a mio figlio che non sono sua madre".

Vladimir Luxuria modera l'evento a cui sono presenti fra gli altri il capogruppo del Pd in regione Lombardia Pierfrancesco Majorino, il segretario di +Europa Riccardo Magi, e Chiara Appendino (Movimento 5 Stelle). Ma anche Francesca Pascale, ex compagna di Silvio Berlusconi e moglie della cantante Paola Turci: "La Schlein mi piace molto come persona e come donna, perché è una combattente. Alla Meloni non chiediamo scontri, è venuto il momento di smetterla con questi scontri tra destra e sinistra, perché i diritti civili sono i diritti di tutti, anche di Giorgia Meloni e di sua figlia". La presidente del Consiglio, ha aggiunto Pascale, "dovrebbe riflettere, perché non è una guerriglia tra chi è omosessuale ed etero". Sul palco si è iniziato con Checcoro e il coro Lgbt i Milano, che ha intonato “Bella ciao”.

Schlein in piazza: “Basta discriminazioni”

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"Elly, Elly, Elly” e molti applausi. Così la piazza di Milano ha salutato la segretaria del Pd Elly Schlein. "Ci stiamo muovendo per portare in parlamento le istanze della piazza con una legge preparata e scritta con le associazioni e le famiglie arcobaleno – ha detto Schlein –  È una lotta giusta con l'ambizione di convincere questo governo che le discriminazioni non hanno mai portato a una avanzamento delle società. Questi bambini e bambine vanno nelle nostre scuole, non c'è nessuna ragione di negare il loro riconoscimento".

A sorpresa il sindaco Sala

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A sorpresa in piazza è arrivato anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che in un primo momento aveva detto che non avrebbe partecipato. "Io sono sempre con voi, come lo sono stato sempre. Abbiamo un grande problema e c'è un vuoto normativo che va colmato. Questo governo come abbiamo già capito tutti sta facendo di tutto per prendersi tutto e per umiliare chi non la pensa come loro. Sta cercando di portare anche le città a destra con la riforma della legge elettorale dei comuni”.

Anche Beppe Sala è sceso in piazza
Anche Beppe Sala è sceso in piazza

Vladimir Luxuria: “Su utero in affitto solo bufale”

Quelle sull'utero in affitto "sono bufale che servono a distrarre dai problemi di questo governo, dal flop sul tetto ai contanti, su quello che è accaduto con i naufragi. Quando c'è bisogno di distrarre si tira fuori l'ideologia e la questione delle famiglie arcobaleno". Lo ha detto Vladimir Luxuria.  "Nessuno vuole l'utero in affitto, nessuno vuole sfruttare il corpo delle donne. Dobbiamo invece garantire il diritto a tutti di poter essere genitori - ha aggiunto la ex parlamentare -. Non è che con questi provvedimenti non esisteranno più le famiglie arcobaleno: continueranno a esistere ma avranno la vita più complicata soprattutto i bambini e le bambine"

"Disobbediamo”

Il portavoce dei Sentinelli, Luca Paladini, consigliere regionale del Patto civico, aveva anticipato che "non ci saranno politici nazionali sul palco", neanche la segretaria del Pd Elly Schlein e i parlamentari del M5S che hanno annunciato la loro presenza in piazza Scala: "Le protagoniste saranno le famiglie omogenitoriali che racconteranno le conseguenze delle mancate trascrizioni anagrafiche sulle proprie vite e su quelle dei propri figli". La presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno Alessia Crocini, intanto, anticipa: "Chiediamo ai sindaci italiani di disobbedire e domani (oggi, ndr) in piazza lanceremo la campagna “Disobbediamo’’, perché si possa creare un movimento di opinione. Le leggi ingiuste non vanno rispettate e vanno contrastate".

La presa di posizione di Sala

La sentenza della Corte di Cassazione a Sezioni Unite dello scorso dicembre ha generato conseguenze che hanno indotto il sindaco Giuseppe Sala a fermare la macchina anagrafica comunale a favore delle famiglie arcobaleno. Certo, il primo cittadino progressista definisce la situazione "inaccettabile" e "non esclude" forme di disobbedienza civile, soprattutto nel caso in cui un folto gruppo di sindaci sia d’accordo nel far sentire la propria voce e riconoscere in qualche modo i figlie delle famiglie arcobaleno: "La disobbedienza civile? L’ho valutata, il coraggio non mi manca. La mia preoccupazione è che la firma dia un’illusione a una famiglia, ma senza risolvere il problema". Per ora, dunque, Sala auspica che "sia il Parlamento ad affrontare la questione e ad approvare una legge".

All’attacco del Governo

Le premesse per una soluzione normativa, però, non sono delle migliori con la coalizione di centrodestra alla guida del Paese, il sindaco meneghino lo sa benissimo e parte all’attacco del Governo Meloni e della sua maggioranza: "Quello che noto in questo Governo è una voglia di stravincere e passare anche sopra le istanze del Paese. Lo stravincere nella vita non va mai bene e l’esecutivo sta pensando di umiliare chi la pensa in modo diverso. Non va umiliata la società e non vanno ignorate un certo tipo di istanze. Il Governo si sta muovendo molto male". Il problema, però, non è solo politico ma giuridico. La sentenza della Cassazione è netta. Ma Sala non ci sta e rilancia: "La soluzione della Cassazione è provocatoria: la procedura per l’adozione è lunga e farraginosa".

La circolare del Ministero dell’Interno

Attraverso una circolare diretta ai prefetti, il Ministero dell'Interno ha sottolineato lo stop della Cassazione alle trascrizioni dei certificati dei figli di due padri nati all'estero con maternità surrogata e ha sollecitato a "fare analoga comunicazione ai signori sindaci, al fine di assicurare una puntuale e uniforme osservanza degli indirizzi giurisprudenziali espressi dalle Sezioni Unite negli adempimenti dei competenti uffici". Non solo. La circolare di corso Monforte non si limita a trasmettere l'indicazione del governo sui bimbi nati da maternità surrogata all'esterno, ma sollecita a interrompere i riconoscimenti dei figli di due madri nati in Italia e si riserva di dare indicazioni su quelli nati all’estero sempre da due donne. "È stato effettuato, da parte di questa Prefettura, un approfondimento - quanto a casi rilevati e a orientamenti amministrativi e giurisprudenziali - relativo alle iscrizioni e alle trascrizioni degli atti di nascita, riportanti dati di genitori dello stesso sesso", si legge nella circolare. "Alla luce del divieto per le coppie composte da soggetti dello stesso sesso di accedere a tecniche di procreazione medicalmente assistita, il solo genitore che abbia un legame biologico con il nato può essere menzionato nell’atto di nascita che viene formato in Italia. Parimenti esclusa è la trascrizione di atti di nascita formati all’estero riconducibili alla fattispecie della maternità surrogata, attestanti il riconoscimento di filiazione nei confronti del genitore d’intenzione, privo di legame biologico col minore", concludono da palazzo Diotti.

Leggi anche l’articolo su Luce! Milano, manifestazione famiglie arcobaleno. Schlein: “Pronta la legge”

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