Milano, il Viminale blocca le registrazioni dei figli delle coppie omogenitoriali: Sala annuncia battaglia

Il Comune ha annunciato che è stato costretto ad interrompere le registrazioni dopo una precisazione del prefetto

Matteo Piantedosi e Beppe Sala

Matteo Piantedosi e Beppe Sala

Milano – Il Comune di Milano è stato costretto ad interrompere le registrazioni dei figli nati da coppie Lgbt in Italia.

Lo stop è arrivato in seguito a una circolare del ministero dell'Interno e una precisazione della Prefettura di Milano che ha costretto l’amministrazione ad interrompere, salvo nel caso di bimbi nati all'estero da due madri, la trascrizione dei figli di coppie omogenitoriali.

Sala contro il governo

Il sindaco Beppe Sala oggi ha anche incontrato le famiglie "arcobaleno” e i loro rappresentanti e ha spiegato loro questa difficoltà. Sala ha però anche confermato che questa diventerà una sua battaglia politica con il governo.

Le famiglie arcobaleno

“Una decisione dolorosa e ingiusta”, quella a cui è stato costretto Palazzo Marino, secondo la presidente dell'associazione Famiglie Arcobaleno, Alessia Crocini. “Il sindaco di Milano – ha detto Crocini – ha dovuto cedere al pressing del governo Meloni e alla fine la decisione è arrivata dolorosa e ingiusta. Il sindaco Sala ci ha comunicato che bloccherà le trascrizioni dei certificati di nascita esteri dei bambini con due papà e la formazione di atti di nascita italiani con due mamme, come garantito negli ultimi anni nel capoluogo lombardo”.

Battaglia tra i partiti

Sulla questione si è acceso anche il dibattito tra le forze politiche. Per il deputato del Pd Alessandro Zan la circolare del Viminale “conferma l’ostilità del governo Meloni contro i diritti della comunità lgbtqia+. L’Ue chiede anche all’Italia di fare passi in avanti verso la piena uguaglianza di tutti i cittadini e il governo risponde con azioni degne dell’Ungheria di Orban”. 

Secondo Matteo Forte, consigliere comunale di Fratelli d’Italia: “Su tutta la vicenda della trascrizione all’anagrafe di minori come figli di coppie omosessuali, solo oggi Sala ha detto una cosa giusta, ovvero che ne farà una sua battaglia politica. Non è condivisibile, ma almeno è legittimo. Per quanto riguarda il resto, ciò che emerge è che lui ha piegato il diritto alle sue battaglie ideologiche”. 

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