
Via Torino priva di luminarie (Newpress)
Milano, 1 dicembre 2018 - Per il secondo anno consecutivo i quattrocento metri di via Torino restano senza luminarie e “al buio”. Mentre da San Babila a Loreto, passando da Buenos Aires, sfavilla, da ieri sera, una via lattea di luci lunga due chilometri e mezzo. Il destino diverso di due zone centrali dello shopping milanese a Natale.
Partiamo da via Torino. Come l’anno scorso, qui non saranno allestite le luminarie. Cos’è successo? Non è venuto in soccorso uno sponsor. E tra i commercianti solo i piccoli erano disponibili a stanziare il contributo richiesto, tra 100 e 400 euro a seconda del numero di vetrine, per finanziare il tradizionale gioco luminoso a forma di stelle o palle di neve che accompagna la caccia ai regali. «Le multinazionali che abbiamo interpellato e che sono le attività più numerose sulla via ci hanno detto di no, ad eccezione di Zara» allarga le braccia Vincenzo Ferraro, presidente dell’associazione di via che fa capo a Confcommercio (nonché titolare di Torino 21). In via Torino le attività commerciali sono circa ottanta: «Neppure venti hanno risposto positivamente al nostro appello. Sarebbe bastato raccogliere in totale 18mila euro per avere un’installazione di assoluto rispetto. Ma la cifra da sborsare è insostenibile se se la accollano solo il 20% degli esercenti». Un tempo le cose stavano diversamente. Giampaolo Mignone, titolare del negozio Mm che dal 1998 si trova all’inizio della strada, dice: «Venti anni fa l’80% delle attività era disponibile a stanziare un contributo per l’illuminazione natalizia». È amareggiato un altro fan delle luminarie, Vittorio Giacovelli, a capo dell’ottica Barello, negozio che l’anno prossimo festeggia un secolo: «Non nascondo la mia delusione. Mi chiedo come mai le grandi catene non ne siano interessate. Sono una strategia di marketing perché si associano al concetto di festa e invogliano i consumatori a fare acquisti».
È il ragionamento che ha fatto il generoso sponsor di Buenos Aires. Gabriel Meghnagi, presidente di AscoBaires e della rete associativa vie Confcommercio Milano, ieri sera ha presieduto alla cerimonia di accensione che ha illuminato magicamente non solo i 1.600 metri della lunga arteria commerciale ma anche i Caselli Daziari e corso Venezia. Uno spettacolo scintillante costato 42 mila euro, offerto da Liu Jo (del cui negozio su Buenos Aires Meghnagi è titolare). Il giudizio di Meghnagi è netto: «Se non si trova uno sponsor, i commercianti di via Torino dovrebbero sborsare la loro quota. Trovo scandaloso che non si riesca a versare qualche centinaio di euro. È possibile anche usufruire del contributo del Comune di circa 4 mila euro». Matteo Mutinelli, a capo della cappelleria di famiglia (fondata nel 1888), rivela però che negli anni passati anche Buenos Aires ha avuto i suoi problemi a raccogliere le risorse fra i 450 negozianti: «Per fortuna poi abbiamo trovato uno sponsor che si accolla il costo per le luminarie. A noi va benissimo. Forse è la soluzione più giusta anche per via Torino». Nicola Iannantonio della storica Torrefazione Ernani, pur di impedire il buio di via Torino, chiede aiuto all’amministrazione: «Le luci sono indispensabili per creare un’atmosfera natalizia. Se non arriva lo sponsor e non si mettono d’accordo i commercianti, ci pensi il Comune quest’anno a coprire la spesa».