Giada Pasquali ci aveva creduto (e ci crede ancora). Tenere in vita l'unica edicola di Bozzolo, 4.500 abitanti nella provincia mantovana, con tutti i sacrifici che questo comporta. Una sfida dalle molte facce. A cominciare dagli orari di lavoro, che come si sa per chi gestisce un chiosco, magari da solo e quindi senza potersi organizzare con i turni, significa lavorare dall'alba alla sera; per non parlare dei magri guadagni. Per questo il furto dei giornali che ha subito suona come una beffa in un momento già difficile. Per questo devono averle fatto piacere la solidarietà e la vicinanza che le sono state espresse dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alberto Barachini.
A cui però devono seguire misure concrete di sostegno per un settore che vive una lunga e silenziosa crisi, visibile nelle tante edicole chiuse che vediamo nelle nostre città. Le edicole, al di là di essere un'attività commerciale, sono un prezioso presidio sociale che non possiamo permetterci di perdere. Soprattutto per una certa fascia d'età, andare a comprare il giornale al mattino equivale a uscire di casa, scambiare quattro chiacchiere, oltre che a tenersi in forma (i famosi quattro passi) e informati. Specie in piccole realtà come Bozzolo. Giada Pasquali ha già detto che lei non molla, che la rivendita che ha deciso di rilevare dalla precedente proprietà resterà aperta. E già questa è una buona notizia.