GIAMBATTISTA ANASTASIO
Cronaca

Le difficoltà del trasporto pubblico. Attese, tratte disagevoli, ascensori ko. In Comune il malcontento dei comitati

Questi i tre problemi ricorrenti emersi durante la commissione comunale convocata sui disservizi Atm. Il neo direttore generale Zorzan replica: "In programma 1,6 miliardi di investimenti su impianti e linee".

Questi i tre problemi ricorrenti emersi durante la commissione comunale convocata sui disservizi Atm. Il neo direttore generale Zorzan replica: "In programma 1,6 miliardi di investimenti su impianti e linee".

Questi i tre problemi ricorrenti emersi durante la commissione comunale convocata sui disservizi Atm. Il neo direttore generale Zorzan replica: "In programma 1,6 miliardi di investimenti su impianti e linee".

Sono diversi i cittadini intervenuti ieri alla riunione congiunta delle commissioni Mobilità e Società Partecipate. Alcuni sono intervenuti in rappresentanza di Comitati di quartieri, altri a titolo personale, tutti hanno espresso il loro malcontento per il servizio offerto da Atm, soprattutto in superficie, soprattutto quando si tratta di autobus, tram e filobus. Dai loro interventi sono emerse tre denunce ricorrenti: la riorganizzazione delle corse di superficie che ha fatto seguito all’entrata in servizio della Metropolitana 4 in molti casi ha provocato un peggioramento del servizio; le attese alle fermate sono troppo lunghe e, a detta di alcuni, in alcune periferie superano anche i 30 minuti; infine, ancora troppe stazioni della metropolitana risultano inaccessibili o difficilmente accessibili alle persone con disabilità per via di ascensori e montascale non funzionanti o assenti e di scale mobili spesso fuori servizio. Non manca chi, alla luce dei disservizi patiti, rivendica, quindi, il diritto ad uno sconto o ad un bonus nel momento del rinnovo dell’abbonamento. Come accade da tempo per i disservizi dei treni regionali di Trenord, per intendersi.

Nel dettaglio, c’è chi, come Eleonora Rettani, dopo aver sottolineato i lunghi tempi di attesa, ha chiesto che l’autobus 73 – in sintesi quello che serve il quartiere Forlanini – torni al suo vecchio tracciato, quello pre-M4. Dilva Giannelli punta il dito contro "l’inversione dei percorsi delle linee 50 e 58, un’inversione senza senso che ha provocato solo disagi ai passeggeri". Da qui la richiesta: "La 50 torni a collegare il Lorenteggio e largo Caroli secondo il vecchio tragitto". Sonia Ferrari, del Comitato del quartiere Basmetto, fa sapere "che solo sulla linea 79, rispetto al 2023, è stato tagliato oltre il 20% delle corse" e che questo taglio sta provocando, di nuovo, un "inaccettabile prolungamento dei tempi di attesa" ma anche il fenomeno delle "corse fantasma". Giovanni Falcone ha portato in commissione la propria testimonianza di passeggero con disabilità e raccontato quanto sia stato difficoltoso per lui riuscire a muoversi lungo le fermate della Metropolitana 1 in alcuni giorni, sempre a causa di impianti fuori uso o del tutto assenti. Anche Giulia Spini ha sottolineato, tra l’altro, il tema ascensori, mentre Adriana Berra ha chiesto a Comune e Atm tempistiche certe sul superamento della carenza di conducenti e quindi sul ritorno del servizio agli standard degli anni scorsi. Già riportata su queste pagine la battaglia di Cristina Maccarrone: "Basta multare chi ha un abbonamento urbano Atm e viaggia sul bus 53 solo perché questo per alcune fermate sconfina nell’hinterland". A supporto di questa battaglia ha lanciato una petizione che conta 1.600 firme.

Da qui la replica di Alberto Zorzan, alla sua prima uscita pubblica da direttore generale di Atm: "Ad oggi gli investimenti sull’accessibilità, gli interventi infrastrutturali e di rinnovo flotta in capo ad Atm sono di oltre 1,6 miliardi di euro. Atm, a seconda dei casi, ha il ruolo di stazione appaltante o soggetto appaltatore. Parliamo di investimenti come 46 nuovi treni per la metro, 74 tram, 320 bus elettrici. Inoltre stiamo rinnovando una parte dell’armamento dei binari, in particolare sulla M2, che risale al 1969. Quanto all’accessibilità abbiamo installato oltre 180 impianti, tra quelli nuovi e quelli sostituiti perché datati, per rendere accessibili tutte le stazioni della metropolitana anche in relazione ai prossimi appuntamenti di Milano, tra i quali le Olimpiadi. Sottolineo – conclude Zorzan – che è chiaro che tutte le attività sono svolte in regime di continuità del servizio, la rete non si ferma, quindi è un lavoro doppiamente impegnativo e ingaggiante".