ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

La Rete Viola: "Diamo sostegno psicologico a chi conosce le vittime"

Ascolto telefonico, sostegno psicologico e consulenza legale. Sono solo alcuni dei servizi offerti dalla Rete Viola Adda Martesana, una cordata...

Ascolto telefonico, sostegno psicologico e consulenza legale. Sono solo alcuni dei servizi offerti dalla Rete Viola Adda Martesana, una cordata...

Ascolto telefonico, sostegno psicologico e consulenza legale. Sono solo alcuni dei servizi offerti dalla Rete Viola Adda Martesana, una cordata...

Ascolto telefonico, sostegno psicologico e consulenza legale. Sono solo alcuni dei servizi offerti dalla Rete Viola Adda Martesana, una cordata anti-violenza che raggruppa vari enti, dai Comuni alle associazioni, dagli ospedali di zona alle forze dell’ordine. Attivo dal 2017 in 28 comuni dell’Est Milanese, attraverso un circuito di centri, sportelli, volantini multilingue e personale esperto (comprensivo di mediatori culturali) il network fornisce aiuto alle vittime di abusi, maltrattamenti, stalking, deprivazioni economiche, sopraffazioni fisiche e psicologiche. Il numero da chiamare è 393-1667083, la mail è reteviolamelzo@gmail.com Tutti i servizi sono gratuiti, si garantisce il massimo anonimato.

Nel 2024 sono state 250 le donne che si sono rivolte ai servizi della Rete; per 5 di loro (insieme a 8 minori) è scattato il percorso di messa in protezione. "La maggior parte delle richieste arriva da donne fra i 35 e i 60 anni; in aumento le over 65 e le segnalazioni che riguardano persone disabili, o con problemi psichici - spiega Valentina Francapi, referente politica della Rete -. Le più giovani lamentano un eccessivo controllo da parte di fidanzati, che esigono la geolocalizzazione o l’accesso al cellulare della partner: il fatto che questi atteggiamenti vengano percepiti come sbagliati denota maggiore consapevolezza anche da parte delle nuove generazioni. La maggior parte delle richieste di aiuto proviene da italiane, diplomate o laureate. Molte meno le straniere: riflesso di retaggi culturali, che devono ancora essere colmati".

Rispetto al femminicidio di Settala, con l’accoltellamento di Amina Sailouhi da parte del marito Khalid Achak, "ci siamo subito messi a disposizione per le esigenze che dovessero emergere da parte della comunità; tra le ipotesi l’attivazione di un servizio di supporto psicologico per le colleghe della vittima e per i genitori dei compagni di classe della bambina, rimasta orfana della madre", fa sapere Francapi.

A.Z.