
Italo Rota
Milano – Chiesa gremita per l’ulitmo saluto a Italo Rota, l'architetto morto a Milano lo scorso 6 aprile all'età di 70 anni dopo una lunga malattia. Il feretro, di legno chiaro e senza cuscino di fiori, solo una corona di girasoli adagiata di fianco, ha fatto il suo ingresso nella centralissima chiesa gesuita di San Fedele dove molti erano i milanesi presenti ad attenderlo. Applausi quando qualcuno, durante la funzione, ha urlato "Viva Italo", e ancora, più lunghi, al termine della cerimonia, quando il feretro è uscito sulle note della Piccola serenata notturna di Mozart.
Maestro, scenografo e designer milanese, ai funerali hanno partecipato, al fianco della moglie Margherita Palli e dei figli Ugo ed Emilia, il sindaco di Milano G
iuseppe Sala , l'amico e collega Stefano Boeri, presidente della Triennale di Milano dove ieri era stata allestita la camera ardente, Davide Rampello, regista tv e direttore artistico che di Triennale è stato presidente e membro del Cda, e molti colleghi architetti, da Carlo Ratti a Carlotta De Bevilacqua.Sala ha ricordato i suoi studi al Politecnico e poi la sua attività anche come allievo di Vittorio Gregotti oltre che le sue opere note in tutto il mondo. "Ovviamente da sindaco di Milano ricordo il Museo del Novecento una delle sue opere più mature - ha aggiunto - . E siamo consapevoli che ci ricorderà per sempre quanto geniale è stato Italo Rota. Se Milano è la capitale mondiale del design e dell'architettura, lo dobbiamo anche molto alla sua attività”. “Italo Rota ha amato Milano e della città ha colto l'anima più intima”, per questo la città deciderà come ricordarlo. “Vedremo come fare, certamente è stata una persona importante con un'intelligenza non comune, anche fuori dagli schemi - ha concluso -. Forse sarebbe bello, anche per come era lui, trovare un modo più originale per ricordarlo ma non ci abbiamo ancora pensato. Anche perché tutto va concordato con Margherita Palli, la moglie, e in questi giorni non mi sembrava il caso”.