SIMONA BALLATORE
Cronaca

Italo Rota, il ricordo di Stefano Boeri: “Geniale e provocatorio. L’ultimo incontro? Commovente”

L’archistar milanese ricorda il collega e amico scomparso: “Ho iniziato con lui in Triennale, è un pezzo di storia che se ne va”

Stefano Boeri e Italo Rota

Stefano Boeri e Italo Rota

Milano – “Le sue idee e visioni erano originali, inaspettate, a volte provocatorie, ma sempre di grandissima intelligenza”. Così il collega e amico Stefano Boeri ricorda Italo Rota, scomparso all’età di 70 anni. Il lascito più grande? “Nelle sue architetture, nelle installazioni, in tutte le mostre e i cataloghi che ha curato, fino all’ultimo suo libro che raccoglie disegni e progetti: è stato un protagonista della storia dell’architettura italiana. E poi Italo è stato importante anche perché ha avuto una traiettoria unica, irripetibile, a partire dalla Gare d’Orsay fino al Museo del Novecento e agli ultimissimi lavori come la mostra in Triennale sulla pittura italiana”. Nella “vostra“ Triennale. “Era la sua casa. Ha lavorato tanti anni con noi, ha cominciato da giovanissimo. Non si contano le idee, i progetti, i libri condivisi. E non c’è nessuno qui, dal custode alla direttrice, che non abbia avuto un rapporto intenso con Italo: è un pezzo della storia più profonda di Triennale”. Il suo ricordo più intimo? “Eravamo quasi coetanei, ho cominciato a lavorare in Triennale con lui e Cino Zucchi negli anni Novanta. Ci siamo visti costantemente negli anni, alternando periodi di vicinanza e lontananza, fino a rivederci in Triennale, con l’ultima sua mostra e il suo allestimento geniale. Geniale come era Italo, fantastico. L’ho visto l’ultima volta settimana scorsa, è stato un momento molto commovente”.

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