Due italiani su tre contrari agli stop per il Ramadan: l’onda lunga dopo i casi di Pioltello e Turbigo

Uno studio condotto da Vis Factor ha evidenziato come il 62 per cento degli italiani sui social network si sia espresso contrariamente alla chiusura delle scuole e delle università per la fine del mese sacro di digiuno

Il Ramadan è ufficialmente terminato e ora, dopo un mese ricco di polemiche, si può analizzare il suo effetto sugli italiani. Quest’anno, più di altri, si è parlato molto delle celebrazioni per la fine del mese sacro di digiuno: il caso della scuola chiusa a Pioltello, lo scontro tra sindaco e comunità islamica a Turbigo e la recente richiesta di sospensione delle lezioni al Politecnico hanno portato al giudizio dell’opinione pubblica l’opportunità di dare modo alle famiglie musulmane di celebrare insieme ai propri cari la fine del Ramadan, rendendola di fatto una giornata di festa. Un gesto che rappresenterebbe una grande segnale di apertura e integrazione ma che forse gli italiani stessi non accetterebbero di buon grado. Secondo quanto emerge da una ricerca condotta da Vis Factor, società leader a livello nazionale nel posizionamento strategico, tramite Human, la propria piattaforma di web e social listening realizzata interamente con algoritmo a base semantica italiana da un team di sviluppatori italiani, Il 62% dei cittadini italiani sui social network non è d’accordo con la chiusura delle scuole e delle università per la fine del Ramadan.

Si tratta di un sentiment negativo significativo, che viene associato a queste emozioni principali: stupore 24%, rabbia 20%, ironia 12%. Le argomentazioni principali di chi è contrario alla chiusura riguardano l'estraneità delle tradizioni italiane, a livello religioso e culturale, con il Ramadan. Chi invece è favorevole parla di inclusività, accoglienza e diritti.

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