
Il fondatore di “Milanesi Gelaterie Artigianali“: "All’inizio non avevo neppure un dipendente. Spesso mi addormentavo in negozio per la stanchezza a fine giornata, ma ne è valsa la pena...". .
I sogni non hanno età. Lo sa bene Gianluca Colaiocco che, dopo aver dedicato la sua vita al mondo dell’informatica, ha deciso di abbandonare le comodità e la sicurezza offerte dalla sua professione per inseguire una passione inaspettata: il gelato. Un salto nel vuoto che, però, ha dato i suoi frutti: Colaiocco, a 46 anni, è attualmente proprietario del brand “Milanesi Gelaterie Artigianali” che vanta due sedi nel cuore del capoluogo lombardo.
Cambiare vita non è stato semplice, ma per lui staccare la spina era l’unica via per lasciarsi alle spalle la soffocante routine aziendale. Il ticchettìo delle tastiere, le giornate con lo sguardo fisso sullo schermo del computer e la logorante attesa che preannunciava la fine del turno lo stavano lentamente spegnendo; come uno di quei vecchi pc che faticano a portare a termine le attività standard, Colaiocco si trascinava a fine giornata.
"Ho lavorato nel settore informatico per quasi 13 anni, ma nel profondo ho sempre pensato che quel mondo fosse lontano dalla mia persona - racconta il founder–. Sono alla costante ricerca di nuovi stimoli e una vita ‘vista ufficio’ non faceva per me".
Così Colaiocco ha rassegnato le sue dimissioni e senza mai voltarsi indietro è partito alla ricerca di un lavoro che potesse riaccendere in lui quella scintilla, quella voglia di mettersi in gioco senza timori che, una volta cresciuti, si tende a soffocare per paura del fallimento.
Ed ecco che, quasi per caso, si è imbattuto nel suo futuro: "Mia sorella aveva da poco aperto una gelateria a Vigevano – racconta il 46enne –. E non appena varcata la soglia del suo piccolo laboratorio ho avuto un’illuminazione: il mio destino si era appena presentato davanti agli occhi".
La strada per aprire la sua attività era lastricata di buone intenzioni, ma soprattutto di tanto sudore e fatica. Se da una parte l’imprenditore in erba ha ricevuto il completo sostegno da parte della sua famiglia, dall’altra si è dovuto scontrare con un’amara verità: inseguire i propri sogni costa caro.
Pur di raggiungere il suo obiettivo, ha condotto una vita di rinunce: "Ho venduto la mia casa e la mia auto. Il lavoro occupava gran parte della giornata, non avevo tempo per fare gite o viaggi – ammette l’imprenditore –. Anzi, agli inizi non avevo ancora del personale ed ero così stanco da aver portato una piccola brandina in negozio: mi sono addormentato in gelateria una dozzina di volte".
Ma la stanchezza non ha inibito Colaiocco, anzi per lui è stata come benzina sul fuoco, l’ha ravvivato portandolo a credere sempre di più in se stesso: "Non fingerò di non aver avuto attimi di debolezza o che sia stato tutto rose e fiori – racconta il proprietario di Milanesi Gelaterie Artigianali –. Ho continuato a resistere e a insistere: la testardaggine si è rivelata il mio asso nella manica".
Questa perseveranza, però, ha portato Colaiocco a riflettere sul concetto di ‘fallimento’: "Negli States l’insuccesso fa parte del processo creativo: è solo attraverso gli errori che si portano a casa dei risultati – racconta l’imprenditore –. In Italia, invece, diventa un’ombra difficile da scacciare, ti segue come uno spettro. Ecco, questa è una logica che può causare reazioni diverse: può inibire, oppure, per orgoglio, può portare a dare il massimo. Per fortuna mi ha spinto a dare tutto me stesso".
Dopo anni nell’informatica Gianluca Colaiocco non ha ripudiato il mondo che l’ha cresciuto, anzi ha scelto di portare nella sua nuova avventura imprenditoriale una caratteristica tipica del settore tech: l’innovazione. La sua, infatti, non è una gelateria tradizionale, ma un luogo di sperimentazione.
"Ho ideato il cocktail gelato – racconta Colaiocco –. Vorrei che il mio non fosse un semplice luogo di transito, ma uno spazio d’aggregazione e di condivisione". Ed è proprio grazie a questo spirito innovatore che, tra le mura delle sue gelaterie, è nata anche la “Straccia”, un gusto dedicato ai Giochi olimpici invernali di Milano Cortina.
Questa variante della più tradizionale stracciatella si pone l’ambizioso obiettivo, attraverso i suoi sapori provenienti da ogni latitudine, di fare il giro del globo in un solo gusto.
L’imprenditoria è fatto di sbagli, sacrifici e tanta sperimentazione perché trovare la formula perfetta per distinguersi dagli altri è la parte più difficile, ma Colaiocco non tornerebbe mai indietro: "Il giovane imprenditore è un po’ come un cantante in erba che calca il palco per la prima volta: all’inizio è la paura a primeggiare, ma una volta davanti al microfono, quando inizia a cantare i pezzi su cui ha lavorato così tanto, il timore si dilegua e lascia spazio a una nuova sensazione: la gioia per tutto ciò che è riuscito a costruire da zero".