
Ingegnere meccanico e anche gestionale. Ha ideato una moto-zaino e un elicottero pieghevole. Il 23enne di Bolzano è il primo studente del Politecnico a conquistare due titoli in un colpo.
Alle 10.30 si è laureato in Ingegneria meccanica, alle 16 in Ingegneria gestionale. Stesso giorno, stesso ateneo: il Politecnico di Milano. Alessandro Pippa, 23 anni, è il primo a tentare - e a centrare - questa impresa, impreziosita da due brevetti, già depositati. Tesi color verde mare per Meccanica - come la cravatta - fucsia per Gestionale, come la camicia. D’altronde per due anni si è “cucito addosso“ entrambe le facoltà e pure le sue invenzioni sono dichiaratamente una "questione di stile".
Quando ha deciso di iscriversi a due corsi di laurea contemporaneamente?
"Nell’ultimo anno della triennale, a Bolzano, ho scoperto che si era appena aperta questa possibilità e ho deciso di sfruttarla, senza perdere tempo. Il Politecnico di Milano mi permetteva di seguire entrambe le ingegnerie, oltre a essere il più importante d’Italia, così mi sono trasferito".
Perché Meccanica e perché Gestionale?
"L’idea era poter combinare gli interessi tecnici e meccanici che mi servono a costruire “cose“ con quelli di management e gestionali per potermi occupare dell’arrivo sul mercato".
Com’è stato conciliare i due percorsi per due anni?
"Un po’ complicato, perché alcune lezioni si sovrapponevano: alcune le seguivo in presenza, altre le rivedevo registrate la sera per recuperare. Il periodo più duro è stato il primo semestre: mi trovavo a studiare dalle 9 di mattina all’una di notte. Poi è stato meno serrato".
Ha preso il ritmo.
"Sì, sin dall’inizio avevo questa “tara“: stare nei due anni previsti, raddoppiando lo sforzo. Quando ho superato la prima sessione - con gli esami più rognosi - ho pensato che l’obiettivo fosse raggiungibile e mi sono un po’ tranquillizzato. E per fortuna non perdevo tempo neppure nel “viaggio“ per arrivare all’università: abito attaccato al campus della Bovisa".
Ha trovato tempo libero anche per qualche hobby?
"Non esageriamo, non c’era materialmente, ma per un giro con gli amici sì".
Lo rifarebbe?
"Visti i risultati e il riscontro che sto avendo direi proprio di sì. In Gestionale sono uscito con 96, in Meccanica con 95, non ho mai guardato il voto: l’obiettivo era passare tutti gli esami, ma alla fine oltre alla quantità è emersa la qualità e son soddisfatto".
Ha cominciato da piccolo a fare l’inventore?
"Giocavo con il Lego, nulla di eccezionale, al liceo andavo bene in Matematica e Fisica e mi ha incuriosito Ingegneria. Era nata accanto a casa, con gente giovane e in gamba".
Ha già depositato due brevetti e sviluppato prototipi che sono al centro delle due tesi. Ci racconta le ultime invenzioni?
"La prima è un motorino pieghevole che ho costruito e brevettato, pensando a un utilizzo urbano: si indossa come uno zaino. Il secondo è un elicottero sempre pieghevole, concepito per un utilizzo più ricreativo: lo si può caricare in macchina".
E adesso che si fa? Dottorato o lavoro?
"Dottorato non penso, anche perché per non sminuire il lavoro fatto fin qui dovrei farne due in parallelo. Mi piacerebbe proseguire con i due progetti che ho presentato nelle tesi e cercare un modo per portarli sul mercato: un aspetto importante sarà verificarne l’interesse e trovare partner finanziari. I progetti sono già pronti e funzionanti".
Saranno a buon mercato o di “lusso“?
"Sono concepiti per avere un prezzo alla portata della stragrande maggioranza della popolazione".
Arrivati al doppio traguardo, a chi dedica questi anni intensi?
"Ai miei genitori che mi hanno accompagnato sin dall’inizio e ai miei amici “di giù“ (i milanesi) che hanno fatto il tifo per me. Il giorno della cerimonia è stata una festa di gruppo".