
L’area dove dovrebbe sorgere l’impianto di trattamento dei rifiuti
"Progetto inaccettabile sul fronte ambientale, non venga autorizzato". In un documento il "no" di Legambiente e del Coordinamento Adda Martesana al nuovo impianto di trattamento rifiuti a Cascina Redenta proposto da Systema Ambiente. Che, proprio in queste settimane, ha iniziato il cammino autorizzativo in conferenza di servizi. "Legambiente, i comitati e le associazioni ambientaliste di zona - così la nota - comunicano la loro contrarietà al nuovo impianto. La nostra zona è già sovraccarica: discariche, depuratori, impianti di biogas, termovalorizzatore, centrale elettrica e cave. Sviluppa per contro un’ottima raccolta differenziata, Cem provvede allo smaltimento ed esistono impianti di selezione e smaltimento già operativi".
L’impianto proposto da Systema tratterebbe, se realizzato, 60 mila tonnellate annue di rifiuto speciale non pericoloso. Una parte sarebbe destinato al riciclo e alla re immissione sul mercato. Per il residuo, l’ipotesi di fine vita "interno" fino a quando possibile o in impianti esterni. Per Inzago, che ha già ospitato tre lotti di discarica in vent’anni, il rischio di un "fine pena mai". "La nostra area - esordisce il documento ambientalista - non ha bisogno di ulteriori impianti di smaltimento rifiuti. Anche nella discarica attuale solo il 40% dei rifiuti arriva dalla nostra zona, il resto da fuori regione". Molti gli aspetti. "L’impianto si va a inserire in un ambiente già degradato dalla presenza di tre discariche, ed è su carta localizzato in un’area pericolosa in quanto adiacente ad un impianto che tratta quattro milioni di metri cubi di biogas l’anno. Contro il progetto sono già schierati inoltre l’amministrazione di Inzago e quella della vicina Pozzo d'Adda".
Perplessità anche sul fronte economico: "La vendita delle materie prime secondarie prodotte da questi impianti ha oggi poco mercato, il lotto C della discarica chiuderà nel 2026. Da quella data i costi di trasporto degli scarti di lavorazione in altri impianti andranno ad erodere l’utile di guadagno. Nella documentazione presentata da Systema non vi è alcun documento programmatorio". Infine, traffico e inquinamento: "Il traffico, stimato in oltre 70 camion al giorno, graverà soprattutto sulla Sp 180 e sulla Ss 525. Andando a sommarsi a quello prodotto dall’ampliamento della cava di Vaprio e dai due impianti di biogas a Masate. Tutti aspetti sottolineati nella prima conferenza di servizi anche da Arpa e da Ats. Inzago non vuole più la presenza di Systema sul proprio territorio, e ammetterà solo una gestione del post discarica".