JESSICA CASTAGLIUOLO
Cronaca

La comandante. Iolanda Tortù: si può cambiare

"In un ambito complesso e in continua mutazione come può essere un istituto penale per minori, che prima di altre...

"In un ambito complesso e in continua mutazione come può essere un istituto penale per minori, che prima di altre...

"In un ambito complesso e in continua mutazione come può essere un istituto penale per minori, che prima di altre...

"In un ambito complesso e in continua mutazione come può essere un istituto penale per minori, che prima di altre istituzioni risente dei fenomeni della società, non si può prescindere da un’attenzione alla preparazione del personale che deve lavorarci". A scriverlo è Iolanda Tortù (nella foto), commissaria e nuova comandante dell’Istituto Penale Minorile Beccaria di Milano. L’ambito è la Tesi di dottorato che la commissaria ha conseguito all’Università degli Studi di Palermo, in Scienze Psicologiche.

Un passato come coordinatrice regionale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) e una approfondita formazione accademica, Tortù conosce a fondo l’Ipm milanese, dove per anni ha ricoperto il ruolo di assistente capo della polizia penitenziaria. Dal suo arrivo, chi frequenta il carcere inizia a parlare, seppur timidamente, di “rinascita”. La commissaria non è però la prima a occupare l’incarico dopo l’indagine della Procura di Milano per i presunti maltrattamenti e abusi avvenuti ai danni dei detenuti, con 42 indagati, la maggior parte agenti. Prima di lei, Daniele Alborghetti, per soli cinque mesi, e poi Raffaele Cristofaro, che ancora affianca.

Significativo che la nuova comandante nella sua Tesi rifletteva proprio sul benessere degli agenti, e su come un carcere più “umano“ e meno securitario, possa favorirlo. In una pubblicazione meno recente, Tortù scriveva: "Il carcere per i non adetti ai lavori è un luogo nel quale il tempo si ferma. La realtà è un’altra. Accoglie i fenomeni che deviano dal vivere quotidiano e che in varie occasioni diventano germi del cambiamento". J.M.C.