GIULIA BONEZZI E NICOLA PALMA
Cronaca

A Milano quattro pirati in 30 giorni: donna in monopattino travolta sulla ciclabile, caccia a un camionista

Via Novate, trentaseienne colpita a una gamba e sbattuta a terra: non è in gravi condizioni. I mezzi viaggiavano nella stessa direzione: forse il conducente non si è accorto dell’impatto

I rilievi della polizia locale sul luogo dove la donna in bicicletta è stata investita

I rilievi della polizia locale sul luogo dove la donna in bicicletta è stata investita

Milano – Quattro pirati della strada in 30 giorni. Il 2025 si è aperto così come si era chiuso il 2024: un conducente si è allontanato dopo un investimento, anche se nell’ultimo caso, a differenza dei tre precedenti più recenti, è possibile che la persona ora ricercata dalla polizia locale non si sia accorta dell’urto. La ricostruzione dell’ennesima omissione di soccorso ci riporta alle 8.45 di ieri sulla pista ciclabile di via Novate, lungo la carreggiata che porta in via Comasina. Con ogni probabilità, il camion e il monopattino guidato da una trentaseienne italiana stanno viaggiando nella stessa direzione: a un certo punto, secondo la testimonianza della ferita, il mezzo pesante investe la donna e la scaraventa a terra, provocandole traumi soprattutto alla gamba sinistra.

Le tracce di sangue macchiano l’asfalto all’altezza della fermata della linea 89, nel tratto di alcune decine di metri in cui il percorso per bici si interrompe per lasciare spazio alla segnaletica orizzontale per la sosta dei bus. Il veicolo prosegue la marcia, arriva al semaforo all’incrocio e si allontana, non si sa se svoltando verso Cormano o verso Milano. La vittima resta a terra. Quando arrivano i sanitari di Areu, lei è cosciente: parla di un mezzo di “grandi dimensioni” che non si è fermato, prima di essere trasportata in codice rosso al Niguarda; col passare delle ore, il quadro clinico migliora, tanto da far escludere danni rilevanti all’arto. Nel frattempo, gli agenti del Radiomobile della polizia locale fanno scattare rilievi e caccia all’uomo, con l’assenza di telecamere a complicare le ricerche di un conducente che verosimilmente non si è accorto di aver travolto un monopattino, finito nel cono d’ombra dell’angolo cieco sulla parte anteriore destra della fiancata.

Senza altri testimoni, un aiuto potrebbe arrivare proprio dalla trentaseienne: i vigili la risentiranno per cercare di avere informazioni più precise sulla tipologia di veicolo, sul colore della carrozzeria e su qualsiasi altro dettaglio che possa aiutarli a circoscrivere il numero di mezzi da censire e da lì a identificare quello “giusto”. Particolari che serviranno a selezionare le immagini registrate dagli occhi installati lungo le uniche due possibili vie di fuga: a destra in via Comasina o a sinistra verso la strada che porta a Cormano. Di conseguenza, gli specialisti di piazza Beccaria, guidati dal comandante Gianluca Mirabelli, cercheranno telecamere utili in quelle direzioni per intercettare il passaggio di mezzi pesanti nei secondi immediatamente successivi all’incidente. Come detto, si tratta della quarta omissione di soccorso nel giro di un mese. Con una differenza sostanziale rispetto ai casi di fine 2024, almeno stando a quanto risulta al momento: nei tre precedenti di dicembre, i conducenti erano consapevoli di aver investito i pedoni ed erano scappati di proposito.

La mattina dell’11, la trentaquattrenne peruviana Rocio Espinoza Romero è stata investita e uccisa dal camion guidato da Francesco Monteleone mentre stava spingendo il passeggino con i due figli di un anno e mezzo (da lei salvati con una spinta per evitare che finissero sotto le ruote del tir); l’autista è ripartito dopo alcuni secondi, dirigendosi prima al Palalido e poi in una cava di Arluno, salvo essere identificato e arrestato dai ghisa nel giro di qualche ora. Stesso copione sei giorni dopo, quando la Q3 bianca guidata dal dirigente comunale Angelo Z. ha travolto una carrozzina con una bambina di 3 anni spinta dalla mamma trentunenne sulle strisce all’angolo tra piazza Durante e via Casoretto; il sessantatreenne è stato bloccato e ammanettato dopo sette ore in una traversa di via Gioia. Tre giorni dopo, in via De Nicola, la Peugeot grigia dal sessantunenne egiziano Sabri El Naggar ha investito una donna di 39 anni e il figlio tredicenne in carrozzina, scaraventandoli a terra; l’automobilista è sceso dalla macchina, ha girato il corpo della mamma per accertarsi delle sue condizioni ed è scappato. La fuga è durata un’ora e mezza: l’uomo è stato trovato a casa, a poche centinaia di metri dal punto d’impatto.