JESSICA CASTAGLIUOLO
Cronaca

Insegnare arte al Beccaria: "Ma è sempre più difficile"

Con Albania Pereira i giovani detenuti hanno affrescato il cortile interno "Basita dall’inchiesta, i ragazzi non mi han detto nulla. Serve un cambiamento".

Con Albania Pereira i giovani detenuti hanno affrescato il cortile interno "Basita dall’inchiesta, i ragazzi non mi han detto nulla. Serve un cambiamento".

Con Albania Pereira i giovani detenuti hanno affrescato il cortile interno "Basita dall’inchiesta, i ragazzi non mi han detto nulla. Serve un cambiamento".

Il cortile interno del Beccaria, tutto intorno al giardino, è affrescato con un murale floreale e onirico. A realizzarlo sono stati i ragazzi detenuti, con l’aiuto di Albania Pereira, la docente del laboratorio di arte. Si reca all’Istituto penale minorile due volte a settimana, per aiutare i ragazzi a "esprimersi con i colori". Ma il suo lavoro, ammette, "è sempre più difficile".

"Credo che le cose debbano cambiare a livello strutturale", osserva, riferendosi alle difficoltà che il carcere continua ad affrontare, dal sovraffollamento al continuo aumento di minori stranieri non accompagnati, che hanno più difficoltà a integrarsi, anche tra loro.

Una situazione che ha portato a continue rivolte e all’evasione di alcuni detenuti, ma anche alle indagini della Procura di Milano, che ha rivelato presunti abusi ai danni dei ragazzi da parte degli agenti penitenziari, con 42 persone iscritte nel registro degli indagati.

Secondo la docente, "agenti ed educatori devono lavorare insieme, mano nella mano. Ora le cose sono cambiate, ci sono nuovi agenti e la situazione mi sembra migliorata". Quanto alle indagini, "non so cosa pensare, mi lasciano basita: ricordo quel periodo e i ragazzi non mi hanno mai parlato di nulla. Anzi, ricordo che uno di loro considerava uno degli agenti poi finiti in carcere (ad ora sono 13 quelli arrestati e 8 quelli sospesi, ndr) come un padre".

Tuttavia, "il clima di insicurezza è ancora forte", sottolinea Pereira. Sui ragazzi aggiunge: "La situazione di disagio aumenta fuori e anche in carcere. Sono chiusi, hanno alle spalle un passato il più delle volte traumatico, far fiorire la loro creatività è sempre più difficile".