Incidente casello A4, indagato conducente auto killer: atteso esito test droga e alcol

L'uomo, un 39enne, è piombato 150 chilometri orari contro la Lancia Ypsilon con a bordo Laura Amato e Claudia Turconi

Incidente casello A4 e nel riquadro le due vittime Laura Amato e Claudia Turconi

Incidente casello A4 e nel riquadro le due vittime Laura Amato e Claudia Turconi

Milano, 20 febbraio 2023 -  E' indagato per duplice omicidio stradale il 39enne italo-marocchino che nella notte tra venerdì 17 e sabato 18 febbraio è piombato con l'auto a 150 chilometri orari contro la Lancia Ypsilon con a bordo Laura Amato e Claudia Turconi, ferma alla barriera Milano Ghisolfa della A4, in direzione Torino. Le due amiche, rispettivamente di 54 e 60 anni, sono morte sul colpo, mentre il 39enne è ricoverato all'ospedale San Carlo di Milano.

Incidente casello A4, la ricostruzione choc

Il Pm della Procura di Milano, Paolo Filippini, lo ha indagato  e attende l'esito dei test tossicologici e alcolemici effettuati subito dopo il suo ricevero per capire se guidava sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, alcol o medicinali. Esclusa invece l'ipotesi del malore. L'investitore infatti è stato ripreso dalle telecamere mentre zigzagava a folle velocità per due chilometri sull'autostrada, anche con pericolosi sorpassi e improvvisi cambi di corsia. Poi l'impatto violento contro la macchina delle due amiche scaraventata dall'altra parte della sbarra. Disposta anche l'autopsia sul corpo delle vittime, mentre i mezzi sono stati posti sotto sequestro dalla polizia stradale della sottosezione di Novara intervenuta sul posto.

Nulla è stato detto dagli inquirenti rispetto al braccialetto che il marocchino aveva al polso, simile a quelli usati negli ospedali, al momento dell'accettazione. Pare sia di una struttura psichiatrica, ma anche su questo dettaglio ci sono indagini in corso. Laura abitava Robecchetto con Induno e aveva due figli, Claudia a Rescaldina e aveva quattro figli. Erano entrambe operatrici sanitarie, avevano lavorato insieme alla Fondazione Colleoni di Castano Primo. Nonostante Laura ora lavorasse nella clinica Macedonio Melloni di Milano, erano rimaste grandi amiche. Quella sera avevano festeggiato insieme ad altri amici e colleghi il compleanno di Laura, nata il 25 gennaio, non era riuscita ad organizzare prima la festa. Stavano rientrando a casa, erano le due e trenta, Laura era alla guida della macchina, probabilmente stavano chiacchierando della bellissima serata trascorsa insieme, quando l'auto killer ha interrotto per sempre la loro vita.

Laura Amato e Claudia Turconi, il ritratto delle due vittime

Sui profili social delle due donne sono tantissimi i messaggi di cordoglio, ma anche di condanna per due morti ingiuste. "Ci vogliono pene esemplari per il conducente che ha ucciso le nostre amiche", scrivono. Ed ancora, "chiediamo giustizia per le loro famiglie", "non è solo omicidio stradale, ma omicidio premeditato, perché quando viaggi a zig zag a 150 sai che puoi uccidere". "Carcere a vita!? Ma siamo in Italia, un paio d'anni, salvo scioperi della fame, lavori sociali, una pacca sulla spalla e libero di riprendere la propria vita disgraziata".  

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