
Il progetto "Lac" nel quartiere Baggio a Milano, a ridosso del Parco delle Cave
Milano, 28 luglio 2024 – ”Questo non è il modello Milano che abbiamo conosciuto in passato. Con la rigenerazione urbana pensavamo che la comunità si riappropriasse di nuovi spazi, migliorando la situazione sociale, economica e ambientale. Invece ci troviamo a fare i conti con città che si spopolano per i costi proibitivi e con le indagini della magistratura che fa giustamente il proprio lavoro". Il segretario generale della Uil Milano e Lombardia, Enrico Vizza, osserva una città nel limbo, tra inchieste delle Procura su presunti abusi edilizi legati a progetti di rigenerazione urbana e incognite sul “salva Milano“, mentre si sommano problemi legati a redditi, qualità del lavoro e appalti.
Il “salva Milano“ risolverà l’impasse?
"Si parla di provvedimenti che, per essere onesti, dovremmo chiamare sanatorie o condoni. Questa, secondo noi, non è la soluzione".
Quali risposte si potrebbero dare all’esigenza di case a prezzi sostenibili?
"Abbiamo sollecitato la Regione Lombardia affinché, invece di occuparsi di autonomia, si impegni con un piano casa regionale per i lavoratori, con provvedimenti per garantire alloggi e calmierare i prezzi. Ci auguriamo che il Governo intervenga, coinvolgendo anche le imprese che attraverso forme di welfare possano sostenere il piano affitti. Se senza l’autonomia assistiamo allo sviluppo selvaggio, ad appalti spesso anomali, immaginiamo se l’autonomia regionale ci fosse. Saremmo in una giungla".
Gli acquirenti degli appartamenti in cantieri posti sotto sequestro o bloccati chiedono, però, una tutela immediata.
"Non va sottovalutato il problema di chi ha fatto investimenti per acquistare una casa, ma questo non può essere in contrasto con le azioni della magistratura. Chi ha investito va garantito, ma questo non significa che la magistratura non possa fare il suo lavoro. Le regole vanno rispettate. Stiamo seguendo con attenzione gli sviluppi delle inchieste".

Il tema della sicurezza sul lavoro, anche nell’edilizia, resta fuori dai riflettori, nonostante numeri allarmanti.
"Se lo stesso dibattito che si è posto sul “salva Milano“ si fosse tenuto per gli infortuni sul lavoro o sul precariato, forse avremmo scosso maggiormente le coscienze. Da tempo imprese e artigiani ci dicono che non trovano forza lavoro. Ma allora con quale manodopera stanno realizzando i grattacieli, le opere per le Olimpiadi, gli interventi del Pnrr? Poniamo da tempo attenzione sul lavoro precario, sul caporalato, sui subappalti a cascata, sulle offerte anomale, sul profitto ad ogni costo. Il Governo dovrebbe assegnare non venti o trenta ispettori su lavoro, ma almeno qualche centinaio. Ci preoccupa anche il silenzio delle imprese e delle associazioni datoriali".
Il Pnrr avrà ricadute positive?
"Pare che per sindaci e assessori il Pnrr, che comprende 6 missioni, sia solo gru, cantieri, infrastrutture. Certo ci sono interventi che sono necessari, ma se uno dei temi è la coesione e inclusione, a quante famiglie stiamo dando risposta sul tema casa? I Comuni hanno il dovere e l’obbligo di attivare tutti gli strumenti di confronto con le organizzazioni sindacali. Dopo due anni di richieste, le tre confederazioni Uil, Cgil e Cisl hanno siglato l’avviso comune sul Pnrr e Olimpiadi. Ora pretendiamo che i protocolli richiamati si applichino in tutti gli appalti, subappalti e forniture".