
La scrittrice e attivista Cecilia Parodi (a sinistra) e la senatrice Liliana Segre
Milano – La Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio per Cecilia Parodi, scrittrice e attivista accusata di istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale e diffamazione aggravata dall’odio razziale. Il pubblico ministero Leonardo Lesti ha formalizzato la richiesta dopo l’indagine avviata in seguito alla denuncia presentata dalla senatrice a vita Liliana Segre.
Al centro del procedimento c’è un video pubblicato nel 2024 su Instagram in cui Parodi pronuncia frasi di esplicito contenuto antisemita. Nel filmato, che ha rapidamente circolato sui social suscitando indignazione, la donna dichiara: “Odio tutti gli ebrei, tutti gli israeliani, dal primo all’ultimo. Odio tutti quelli che li difendono, tutti i giornalisti, tutti i politici, tutti i parac**i”.
Le dichiarazioni di Parodi proseguono con toni ancora più inquietanti: “Perché avete rovinato il mondo? Ci avete depredato di ogni diritto, della giustizia”. E ancora: “Se un giorno dovessi vedervi tutti appesi per i piedi e non basta piazzale Loreto, serve piazza Tienanmen per appendervi tutti, io vi giuro che sarò in prima fila a sputarvi addosso”.
La scrittrice aveva fatto anche diversi riferimenti alla senatrice Segre: “Quando una persona soffre di grave demenza senile, è una bestemmia pagarle il vitalizio”. Oppure: “Bestemmie sono la sua esistenza e autorevolezza”. E infine: “Non l’ho mai tollerata, ho atteso parecchio per esprimere quel che penso, perché mi hanno insegnato a rispettare gli anziani. Però la vita mi ha insegnato anche che non c’è limite alla cattiveria e io odio i malvagi di qualsiasi età”.

Il giudice per l’udienza preliminare Luca Milani ha fissato l’udienza per il 26 giugno, durante la quale Liliana Segre potrà costituirsi parte civile con l’assistenza dell’avvocato Vincenzo Saponara.
Il caso aveva sollevato polemiche anche in ambito politico lo scorso luglio, quando i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo e antisemitismo avevano annunciato che avrebbero portato all’attenzione della Commissione il “caso Parodi” per le “gravissime dichiarazioni antisemite” circolate in rete.
La vicenda ha assunto dimensioni ancora più controverse quando è emerso che la scrittrice era stata invitata a febbraio a un congresso dei giovani del Partito Democratico. In quell’occasione, presso l’Università Statale di Milano, Parodi aveva presentato un suo libro citando un passo del Corano: “Oh voi che credete, rifugiatevi nella pazienza e nell’orazione, il vero Allah è con coloro che perseverano. Vi metteremo alla prova con terrore, fame e diminuzione dei beni delle persone e dei raccolti”.
Il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, aveva sottolineato questa circostanza, evidenziando come Parodi “sarebbe stata ospite anche di alcune iniziative dei giovani del Partito democratico”.