Scala, rebus sovrintendente. Ultimatum del Governo: "Decisione dopo la Prima"

Sala: bisogna dire a Meyer se ci sarà una conferma o un cambiamento. Il francese: "Vorrei inaugurare Rubattino". Edison nuovo socio permanente

Dominique Meyer, sovrintendente del teatro alla Scala

Dominique Meyer, sovrintendente del teatro alla Scala

Milano – Il sindaco Giuseppe Sala vuole chiudere il prima possibile la delicata partita del sovrintendente della Scala. Due le opzioni sul tavolo: bisogna scegliere se confermare Dominique Meyer nella stanza dei bottoni di via Filodrammatici o se nominare un nuovo manager.

Ieri, al termine della riunione del Consiglio d’amministrazione che ha sancito l’ingresso di Edison come socio permanente della Fondazione (1,5 milioni di euro lo stanziamento previsto per il primo anno) e preso atto dei conti in ordine anche nel 2023, il primo cittadino ha rotto gli indugi, fissando un termine massimo per la decisione sul futuro dirigente del Piermarini. Dal ministero della Cultura, ha fatto sapere il sindaco, "hanno chiesto di affrontare la questione dopo la Prima. Stanno facendo una riflessione e va bene, ma poi nel giro di tre mesi dobbiamo trovare una soluzione". "Continuerò l’interlocuzione, ma è interesse di Milano, della Scala e mio personale avere chiarezza". E ancora: "Credo che sia evidente a tutti che con il ministro Sangiuliano lavoro, eccome. Non ho nessuna accusa da muovere, però la cosa è urgente: la Prima della Scala è veramente una deadline".

"Il Cda – ha aggiunto Sala – scade il 17 febbraio 2025, quindi idealmente un anno prima bisogna dire a Meyer che c’è una nuova conferma e si va avanti per poi capire in che forma oppure che, in onestà verso qualcuno che ha lavorato bene, c’è intenzione di cambiare". Detto questo, "all’interno del consiglio non tutti la vedono allo stesso modo, ma quello che in questo momento manca è il parere del ministro". Così come manca un’interpretazione chiara sul decreto governativo che impedisce di fare contratti a chi ha più di 70 anni (Meyer li compirà nell’agosto 2025) e che ha estromesso Stéphane Lissner dal San Carlo di Napoli prima che il Tribunale ne imponesse il reintegro immediato. Tuttavia, fa capire il sindaco, il tema non è tanto quello ("Un decreto è fatto anche per essere cambiato o cancellato", quanto quello della volontà politica.

Una cosa è certa: Meyer vuole restare per il secondo mandato alla Scala. Lo ha fatto capire in tutti i modi, soprattutto con il suo lavoro, e ieri lo ha ribadito: "Vorrei inaugurare anche Rubattino" ovvero la Magnifica Fabbrica che alla fine dei lavori (appena iniziati) ospiterà laboratori e depositi del teatro. Ultimato, infine, il cantiere della palazzina di via Verdi: taglio del nastro il 17 ottobre.