NICOLA PALMA
Cronaca

Scala, l’accordo sull’aumento dei salari è vicino. In caso di via libera, Romeo e Giulietta si farà

Milano, oggi incontro tra teatro e sindacati. Se si trova l’intesa, domani assemblea per revocare lo sciopero di sabato

Ieri è saltata la seconda recita di Macbeth per uno sciopero legato al contratto

Ieri è saltata la seconda recita di Macbeth per uno sciopero legato al contratto

Milano – Tanto rumore per nulla, verrebbe da dire col senno di poi. Dopo settimane ad alta tensione, uno spettacolo saltato per sciopero (la seconda recita dell’opera Macbeth che avrebbe dovuto andare in scena ieri sera) e un altro ancora a rischio per un’agitazione dei tecnici Cgil del palcoscenico (il debutto di sabato del balletto Romeo e Giulietta), è bastata poco più di un’ora di riunione alla Scala per trovarsi quasi a metà strada su una proposta che oggi potrebbe essere formalizzata in accordo vero e proprio sulla base di tre milioni di euro.

Ieri mattina, i dirigenti del teatro e i delegati sindacali di Cgil, Cisl, Fials e Uil si sono confrontati per l’ennesima volta sul rinnovo del contratto aziendale per il periodo 2024-2026, dopo la sospensione concordata nei due anni di pandemia da Covid e a valle di una trattativa che a un certo punto si è arenata su una differenza che pareva difficile da colmare. L’iniziale richiesta dei lavoratori prevedeva un aumento del 5% della retribuzione annua lorda, per un esborso di circa quattro milioni spalmati sul triennio, a fronte di un’offerta che non andava oltre la metà della cifra, dettata soprattutto dalla volontà dei vertici scaligeri di tenere sempre i conti in regola.

In alternativa, i delegati hanno avanzato pure un’altra ipotesi: quella di limitare il rinnovo al biennio 2024-2025, così da far coincidere la trattativa per il 2026 con l’arrivo del successore del sovrintendente Dominique Meyer, che un decreto legge varato a maggio dal Governo Meloni obbligherà, a meno di dietrofront al momento improbabili, a rinunciare al secondo mandato in via Filodrammatici per raggiunti limiti di età (compirà 70 anni l’8 agosto 2025).

Tuttavia, anche questo scenario non è stato preso in considerazione per sbloccare l’impasse. Lunedì i consiglieri d’amministrazione del Piermarini hanno detto “no” al 5% di aumento, dando però mandato a Meyer di continuare a trattare con la controparte e dicendosi pronti a convocare un board straordinario per ratificare l’intesa raggiunta. E ora l’intesa, stando a quanto risulta al Giorno, è a un passo: le parti dovrebbero chiudere nelle prossime ore per una cifra vicina ai tre milioni di euro, di cui due per il 2024 e uno equamente diviso tra 2025 e 2026.

L’eventuale ok alla parte economica non chiuderà la trattativa complessiva sul contratto, che in un secondo momento si concentrerà anche su altre questioni legate all’organizzazione del lavoro. Se le premesse di ieri si trasformeranno in un accordo oggi, domani i rappresentanti dei lavoratori convocheranno le assemblee per spiegare i dettagli e ottenere il via libera alla firma. Un’assemblea decisiva anche per revocare l’agitazione, proclamata dai tecnici di palcoscenico della Cgil, in programma sull’intera giornata di sabato, che rischia di far saltare la prima del balletto Romeo e Giulietta.