
Milano, 19 settembre 2023 – Poche parole pronunciate in aula con tono sommesso e distaccato, dichiarazioni spontanee prima che il giudice si ritirasse in camera di consiglio: "Chiedo scusa, non so cosa mi è preso".
Il 46enne Andrea Tombolini ieri è stato condannato a 19 anni e 4 mesi di carcere per il raid avvenuto il 27 ottobre 2022 nel centro commerciale Milanofiori di Assago, costato la vita al dipendente Carrefour Luis Fernando Ruggieri.
Tombolini è stato condannato dal gup di Milano Silvia Perrucci (nel processo con rito abbreviato, che prevede lo sconto di un terzo della pena) per omicidio, duplice tentato omicidio e lesioni per aver accoltellato sei sconosciuti, tra cui il calciatore del Monza Pablo Marì, che dovette sottoporsi a quattro mesi di cure prima di poter tornare a giocare. Tombolini resta, almeno fino a quando la sentenza non sarà definitiva, in una comunità protetta in regime di domiciliari. Lo stesso pm Paolo Storari, che aveva chiesto 20 anni di reclusione, ha chiarito intervenendo in aula che "deve essere curato e non finire in carcere". Una perizia nel processo aveva stabilito che, pur soffrendo di disturbi psichici, l’uomo al momento dei fatti era capace di intendere e volere. Lo stesso giudice non ha riconosciuto col verdetto vizi di mente, come chiedeva la difesa, con il legale Daniela Frigione.
Per l’imputato il giudice, sempre come chiesto dal pm, ha disposto anche la misura di sicurezza della libertà vigilata per 3 anni a pena espiata. Per il padre di Ruggieri, parte civile, il gup ha stabilito una provvisionale di risarcimento da 30mila euro a carico di Tombolini, rinviando alla sede civile l’entità dei danni complessivi. Riconosciute provvisionali di risarcimento da 15mila euro (con danni totali, poi, in sede civile) anche per le persone vittime di tentato omicidio e lesioni, tra cui il difensore del Monza Pablo Marì. Un raid rimasto senza una spiegazione. Tombolini afferrò uno dei coltelli in vendita e si scagliò contro le prime persone che si è trovato davanti, seminando il panico nel supermercato. Infine fu bloccato dai carabinieri. "Pensavo di stare male e di essere ammalato – aveva detto dopo l’arresto – ho visto tutte quelle persone felici e ho provato invidia".