di Marianna Vazzana
"Era il classico bravo ragazzo. Buono, disponibile. Siamo tutti sconvolti, il dolore è immenso. Quello che possiamo fare ora è stare vicini allo zio, inconsolabile. Continua a piangere". Eugenia Ruggeri è cugina di Luis Fernando, ucciso giovedì sera a coltellate mentre stava lavorando al supermercato Carrefour di Assago MilanoFiori. Vittima della furia di Andrea Tombolini, quarantaseienne, che ha pugnalato sei persone “a caso”, ferendone cinque e ammazzandone una, Luis, che di anni ne aveva compiuti 47 lo scorso 14 settembre. "Il mio primo ricordo di lui risale a quarant’anni fa, quando è stato adottato dai miei zii", racconta la signora Eugenia. "Quando è arrivato a Milano dalla Bolivia aveva 6 anni. Un bambino mite, curioso, grato per qualsiasi cosa ricevesse. Qualità che aveva mantenuto anche da adulto". A suo cugino ha dedicato un post su Facebook: "Ciao Luis fai un buon viaggio, prendi per mano la tua mamma, mi dispiace immensamente. Te ne sei andato troppo presto, avevi ancora tante cose da fare". La mamma di Luis, Angela, è scomparsa nel 1995. "Era molto affezionato a lei, così come al papà Federico che è fratello di mio papà".
Ricorda il momento dell’arrivo di Luis a Milano?
"Sì, è stato mio padre ad andare a prendere tutta la famigliola in arrivo dalla Bolivia: zio, zia e il piccolo Luis. Era il 1982 e io avevo 22 anni. Luis si è subito ambientato, si trovava bene nella nuova città e soprattutto si sentiva amato. Gli piaceva stare in famiglia. Ricordo pure il giorno del suo battesimo: era felice, vestito di rosso. A Milano si era anche appassionato allo scoutismo, diventando boy scout".
Quando è stata l’ultima volta che l’ha visto?
"Purtroppo non ci vedevamo da alcuni anni. Un po’ perché non abitavamo vicini, un po’ perché c’è stata di mezzo la pandemia. L’ultima volta è stata nel 2015, al compleanno della mia nonna materna che ha compiuto 105 anni. Per l’occasione si è riunita tutta la famiglia, nel Piacentino, e c’era anche lui. Mi dispiace non averlo frequentato di più. Avrei anche voluto conoscere la sua compagna, Federica. Fino a giovedì ero in contatto con lei solo virtualmente e ho saputo tramite un suo post sui social che mio cugino non c’era più".
L’ha scoperto dai social?
"Esatto. Ho visto una foto pubblicata da lei la notte tra giovedì e venerdì, con la scritta “Mi hai lasciata per sempre, amore mio” e inizialmente non capivo. Poi ho collegato. È stato terribile. Mio zio ha avvisato noi parenti qualche ora dopo. Ma io sapevo già tutto".
Ora la famiglia è riunita?
"Sì, io e gli altri parenti cerchiamo di consolare lo zio. Siamo tutti in preda a un dolore che non si può spiegare. Ci sosteniamo a vicenda ricordando che bella persona fosse Luis. Era buono, un lavoratore che cercava sempre di andare oltre, tanto che dopo anni aveva ricominciato a studiare e voleva laurearsi (in Scienze biologiche, ndr). Sull’assassino non so che dire: da quel che ho letto e sentito finora, il suo è stato un gesto imprevedibile. Mio cugino ha avuto la sfortuna di essere proprio lì. E di ricevere le coltellate mortali. Non ci voglio pensare, fa troppo male".