
Francesco Antony Martel in un video rap girato a San Siro
Milano, 7 maggio 2025 – Immobilizzata, tenuta ferma per i capelli contro la sua volontà. Poi colpita, baciata con violenza e infine costretta dal suo aguzzino a stare seduta su un divanetto mentre lui la toccava nelle parti intime. Questo il racconto choc di una diciottenne, vittima lo scorso 23 novembre di una violenza sessuale all’interno di una nota discoteca in zona corso Como. Ora il presunto autore è finito agli arresti domiciliari: è Francesco Antony Martel Susanibar, di 29 anni, già indagato per un’altra violenza sessuale.
La polizia di Stato, coordinata dalla Procura, ha eseguito l’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Milano nei confronti del giovane, noto anche con il nome d’arte Marteldelavalle, tra i rapper del quartiere popolare San Siro. Suo il brano “Gangster“, firmato con Asso24k e Kappa24k, quest’ultimo condannato a due anni e tre mesi per detenzione e porto d’armi e per aver sparato in aria “in luogo affollato”, l’8 gennaio 2022 in piazza Monte Falterona.
Ma torniamo all’episodio del 23 novembre, che sarebbe stato commesso dal giovane “nonostante la pendenza di un altro procedimento penale per la violenza sessuale commessa ai danni di una giovane donna” sempre nello stesso locale, si legge nel provvedimento del giudice per le indagini preliminari Patrizia Nobile.
Il racconto della ragazza, sentita dalla pm Alessia Menegazzo, risulta credibile e “descrive un modus operandi sovrapponibile ad esperienze riferite da altre ragazze che hanno avuto modo di relazionarsi con l’indagato” si legge nell’ordinanza. Per la giudice, anche sulla base di alcune testimonianze raccolte, “l’indagato agisce sulla base di un’allarmante ritualità, prendendo di mira le ragazze che frequentano i locali notturni”. Stando a quanto emerso dalle indagini della quarta sezione della Squadra Mobile guidata dal dirigente Alfonso Iadevaia, Martel Susanibar si era spacciato per organizzatore di eventi della discoteca – in questa nuova veste era conosciuto con il soprannome di “Papichulo“ – facendo entrare la ragazza gratis con alcune amiche.
Poi, approfittando delle sue condizioni a causa dell’alcol, avrebbe abusato di lei. “La vittima reagiva, manifestando esplicitamente dissenso (“oh, ma mi lasci“)”. Una volta liberatasi, la ragazza ha chiesto aiuto, poi è andata al Policlinico per gli accertamenti medici (dove sono state riscontrate lesioni). E ha riferito che, mentre si trovava in ospedale, il ventinovenne tentava di contattarla con telefonate e messaggi. La misura cautelare sussiste per il “pericolo concreto che possa vendicarsi e reiterare azioni violente” ai danni della giovane che lo ha denunciato e che da circa cinque mesi vive con la paura che il ventinovenne “possa trovarla e farle qualcosa di male”.