ROBERTO CANALI
Cronaca

I conti dei sindacati: "Resta poco tempo. Chi investe è salvo"

Ivan Comotti (Cgil): il paracadute dura fino all’autunno. Spendere almeno il 12% in innovazione unica soluzione.

Ivan Comotti (Cgil): il paracadute dura fino all’autunno. Spendere almeno il 12% in innovazione unica soluzione.

Ivan Comotti (Cgil): il paracadute dura fino all’autunno. Spendere almeno il 12% in innovazione unica soluzione.

La cassa ordinaria sta aumentando tantissimo perché siamo di fronte a un rallentamento delle capacità produttive. Questo tipo di strumento è utile nell’immediato, ma si esaurisce entro un anno. Per questo occorre trovare soluzioni serie e strutturali ai problemi, altrimenti c’è il rischio che entro l’autunno con l’esaurirsi della cassa ci si trovi di fronte a richieste di licenziamenti collettivi". Invita a non perdere tempo Ivan Comotti, membro della segreteria di Cgil Lombardia, per evitare che tra qualche mese siano ancora in lavoratori, già penalizzati dal ricorso agli ammortizzatori sociali, a dover pagare per intero il prezzo della crisi.

Fattori esterni o interni: a cosa dobbiamo questa nuova crisi? "Sicuramente le difficoltà della Germania nel settore dell’automotive e il rallentamento della domanda hanno influito, ma nel caso della Lombardia occorre dire che i processi produttivi non sono partiti, nonostante i fondi del Pnrr, per i mancati investimenti da parte delle aziende. Purtroppo negli ultimi anni abbiamo assistito a un aumento dei dividendi a discapito dei fondi destinati all’innovazione e alla ricerca. Le aziende che investono più del 12-15% su innovazione di processo e di prodotto riescono sistematicamente a rinnovarsi e posizionarsi meglio sul mercato".

Nel futuro delle aziende lombarde ci sono l’Intelligenza artificiale e la transizione energetica. "Occorre affrontare queste sfide con grande coraggio e cogliere fin da subito tutte le opportunità. Intelligenza artificiale e transizione green sono strettamente legate, molte richieste di datacenter vengono avanzate su aree industriali dismesse che in questo modo possono essere rimesse in gioco".

Investimenti enormi da sostenere attraverso un fondo europeo per la riorganizzazione del processo produttivo. "È la proposta avanzata da Cgil per non lasciare sole le imprese, ma per a coordinare i finanziamenti deve essere un’agenzia che faccia da coordinamento. Poi servono ammortizzatori sociali estesi a tutte le tipologie di dipendenti in azienda e tra gli appaltatori esterni per assorbire gli esuberi. Il costo dell’innovazione non può essere fatto pagare ai lavoratori".

Intanto da risolvere ci sono le crisi che sono già scoppiate. "Occupazionalmente la più consistente è quella che riguarda la Beko a Cassinetta di Biandronno, con 350 esuberi annunciati. Ci preoccupa molto anche la Siae di Cologno per la quale abbiamo chiesto l’ingresso di Invitalia con la golden power. Occorre salvare un settore strategico, c’è il rischio che la microelettronica dei ponti radio finisca in mano ai cinesi".

Ro.Can.