
Il delitto di Hayati Aroyo, 62 anni: tre arresti
Busto Arsizio (Varese) 22 settembre 2025 - Sono rimasti in silenzio avvalendosi della facoltà di non rispondere i due uomini e la donna fermati nei giorni scorsi per l'omicidio di Hayati Aroyo, detto Vito, il 62enne di nazionalità turca che lo scorso 23 luglio è stato ucciso con 30 coltellate e poi dato alle fiamme in un appartamento di SestoSan Giovanni (Milano).
In silenzio dal Gip
Valentina Peroni, 36 anni, il marito Emanuele Paganini, 38 anni, e Elvis Simoni, cittadino albanese di 33 anni, sono comparsi questa mattina in tribunale a Busto Arsizio (Varese) davanti al Gip Francesca Roncarolo per la convalida del fermo. I tre, assistiti dall'avvocato Alessandra Basilico del foro di Monza, hanno scelto di non rispondere rimandando ogni argomentazione a quanto già dichiarato davanti al pm in sede di interrogatorio subito dopo il fermo. Simoni, in quella sede, ha fatto parziali ammissioni sull'accaduto e i due coniugi avrebbero indicato in un video hot, che la vittima minacciava di divulgare, il movente dell'omicidio.Il Gip si è riservato sulla misura; il fascicolo tornerà in tempi brevi nelle disponibilità della procura di Monza, territorialmente competente per le indagini sull'omicidio.

Video hot
Ci sarebbe un video hot alla base dell'omicidio di Aroyo Hayati, il 62enne di origine turca trovato carbonizzato il 23 luglio scorso all'interno di un appartamento a Sesto San Giovanni. L'uomo avrebbe conosciuto i tre fermati, marito e moglie rispettivamente di 36 e 38 anni di Busto Arsizio, e un 33enne di origine albanese, amico della coppia, a seguito di una serata a base di sesso e droga organizzata attraverso un sito di incontri.
La ricostruzione
Secondo gli accertamenti degli uomini della squadra mobile di Milano, il 62enne avrebbe intrapreso una relazione con la 36enne, alla quale metteva continuamente a disposizione droga e denaro. Anche la sera stessa dell'omicidio, quando lui avrebbe le inviato un bonifico per pagare un taxi affinché lei lo raggiungesse a casa. Tra i due il rapporto andava avanti da tempo. In questo contesto l'uomo avrebbe girato un video che ritraeva la 36enne in atteggiamenti intimi. E secondo gli investigatori, potrebbe essere proprio la paura che quel video potesse essere diffuso alla base dell'omicidio.
Il delitto
La sera del 23 luglio scorso, i tre si sono recati in auto a casa del 62enne. Il marito della donna sarebbe rimasto ad attendere nella vettura, facendo da palo, mentre lei sarebbe salita nell'appartamento. Con uno stratagemma avrebbe poi consentito all'amico 33enne di introdursi in casa. Una volta entrato, lui avrebbe accoltellato a morte il 62enne nel corridoio, per poi spostare il corpo in camera da letto. Quindi, dopo aver accuratamente pulito tutti i locali con della candeggina, avrebbe cosparso il cadavere della stessa sostanza e appiccato il fuoco. Prima di andarsene, infine, i due avrebbero prelevato denaro, carte di credito, un cellulare e un tablet appartenenti alla vittima. Alcuni di questi oggetti sarebbero stati poi utilizzati dalla coppia di coniugi, ripresi anche da svariate telecamere presenti nei luoghi da loro frequentati, consentendo agli investigatori di risalire alla loro identità.