MARIACHIARA ROSSI
Cronaca

Bombe d’acqua su Milano. “Colpa del clima impazzito. E dunque dell’uomo”

Il meteorologo Luca Mercalli: “Qui i fenomeni vengono percepiti allarmanti perché stiamo parlando del luogo più antropizzato d’Italia”

Strade allagate a Milano l'altra notte e il meteorologo Luca Mercalli

Milano, 6 luglio 2023 – Temporali, nubifragi, bombe d’acqua e grandinate. La frequenza preoccupante di episodi meteorologici estremi nel corso degli ultimi due mesi, quelli che in teoria avrebbero dovuto aprire la bella stagione, sta provocando danni e disagi in parecchi quartieri di Milano e hinterland mettendo in apprensione gli stessi cittadini che troppo spesso si trovano a dover passare dal caldo eccessivo a cambiamenti repentini e violenti di clima, com’è successo sia martedì e sia ieri sera quando sono crollati alberi in strada.

Un allarmismo giustificato solo in parte, però, secondo il climatologo e divulgatore scientifico Luca Mercalli, che sottolinea l’importanza di distinguere i temporali estivi localizzati da quelli di dimensioni più vaste e a catena: "Gli acquazzoni e le piogge serali delle ultime settimane vengono percepite allarmanti perché stiamo parlando di eventi che si scagliano su un territorio come la Lombardia che è il più antropizzato d’Italia: la cementificazione senza freni ha aumentato la vulnerabilità della zona che va dai laghi alla bassa pianura ma se ci fosse stata una grandinata in un campo o in una zona boschiva nessuno se ne sarebbe accorto perché, soprattutto in estate, sono episodi naturali. Diverso per quanto riguarda la frequenza con cui si stanno verificando: a quel punto, presi nel lungo termine, possono essere considerati una conseguenza secondaria del riscaldamento globale".

L’aumento delle temperature invece è il simbolo diretto del global warming e la sua continua ascesa un fenomeno ineluttabile: "Da sabato l’arrivo dell’anticiclone africano provocherà un’impennata delle temperature ma rimanendo ancora al di sotto dei record toccati nel 2022. L’ondata di caldo, infatti, durerà qualche giorno per poi rientrare nella norma. Ciò che non è chiaro è che i risultati importanti da un punto di vista storico-climatico si misurano a stagione conclusa. L’alluvione avvenuta in Romagna, e le tragiche conseguenze che ha provocato, secondo Mercalli hanno incrinato in parte la valutazione obiettiva sulle variazioni atmosferiche dell’ultimo periodo: "Malgrado giugno sia stato percepito come un mese anomalo perché poco soleggiato, nelle valutazioni finali si è riscontrato un grado in più rispetto alla media degli ultimi anni, in particolare al Nord Italia. Stesso discorso per maggio. Le statistiche dicono che non c’è stata nessuna criticità: sulla zona settentrionale è caduto il giusto quantitativo di pioggia".