
Presente all’incontro, tra gli altri, la procuratrice generale Francesca Nanni
di Andrea GianniMILANOSolo negli uffici giudiziari milanesi sono 27, e chiedono maggiore attenzione e formazione per evitare di rimanere ai margini. Un inedito incontro, a Palazzo di giustizia, ha affrontato il tema dei diritti dei dipendenti sordi, inseriti negli organici della pubblica amministrazione nell’ambito dei programmi per l’inclusione lavorativa. "Tra le principali richieste quelle di corsi di formazione per la Lis, la lingua italiana dei segni – spiega Lino Gallo, coordinatore giustizia della UilPa Milano che ha organizzato l’assemblea – perché siano sempre più inseriti negli uffici e non emarginati. Per il personale è prevista la formazione con la piattaforma Syllabus non facilmente accessibile ai dipendenti, figuriamoci ai dipendenti sordi".
Problemi che si registrano non solo a Milano, ma in uffici giudiziari di tutta Italia e in altre pubbliche amministrazioni. Sabato, durante l’assemblea milanese, sono state raccolte testimonianze di dipendenti pubblici sordi provenienti da diverse città, con una prima piattaforma di richieste rivolte alle istituzioni. "Sono rimasto colpito da quanto è emerso in questo primo incontro – spiega il segretario generale della Uil Milano e Lombardia Enrico Vizza – e credo che ci siano molte barriere da abbattere per dare dignità a queste donne e uomini impegnati nel mondo del lavoro. Disuguaglianze e discriminazioni vanno contrastate anche attraverso una maggiore sensibilizzazione delle istituzioni, dobbiamo proseguire le nostre battaglie trovando le giuste alleanze".
All’incontro sul tema della "inclusione dei lavoratori sordi nel Palazzo di giustizia" hanno partecipato, tra gli altri, la procuratrice generale di Milano Francesca Nanni e il presidente dell’Ordine degli avvocati, Antonino La Lumia. Problemi sollevati, a marzo, anche in una lettera pubblica da Vlog33, la "comunità virtuale dei sordi". "In Italia, i lavoratori sordi continuano a subire pregiudizi e discriminazioni, quotidianamente invisibili agli occhi della maggioranza – è la denuncia – nonostante il nostro Paese sia riconosciuto a livello internazionale per i significativi progressi nell’inclusione delle persone con disabilità. Le problematiche descritte non si limitano alle pubbliche amministrazioni, ma coinvolgono anche i lavoratori sordi impiegati nel settore privato".