ANNA GIORGI
Cronaca

Giulia Tramontano, nel corpo tracce di sostanze tossiche compatibili con il veleno per topi: la svolta dalle analisi

Senago, il riscontro dall’esame tossicologico. Due bustine di topicida furono trovate nello zaino dell’assassino, Alessandro Impagnatiello, ex compagno della giovane incinta: sul web aveva cercato “come uccidere un feto con un veleno” . “Giulia aveva accusato malesseri scambiati per nausea da gravidanza”

Milano, 28 agosto 2023 – Nel corpo di Giulia Tramontano, la 29enne uccisa con 39 coltellate dal suo compagno Alessandro Impagnatiello, sono state trovate tracce di sostanze tossiche che sarebbero compatibili con il topicida nascosto nella cucina della casa in cui convivevano a Senago. Da qui l’esigenza di fare ulteriori accertamenti anche su un possibile avvelenamento del feto.

Sono questi gli ultimi sviluppi dell’indagine che puntano a confermare l’aggravante della premeditazione di Impagnatiello.

Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano
Alessandro Impagnatiello e Giulia Tramontano

Le ricerche in rete

Il quadro dell’esame tossicologico non è ancora definito, si tratta delle prime anticipazioni che hanno imposto però la richiesta di una proroga dei tempi delle indagini. A completare il puzzle ci sarebbe la ricerca fatta da Impagnatiello sul web sull’argomento “come uccidere un feto con il veleno”.

Non solo, a dicembre, Giulia Tramontano quando era incinta di pochi mesi, scriveva sul cellulare di non sentirsi bene, e che il malessere era sorto dopo aver bevuto “qualcosa di caldo”.

Uno stato passeggero che poi si era ripetuto, ma che forse non doveva aver destato particolari sospetti perché scambiato probabilmente con un malessere da gravidanza. I messaggi di lei sul cellulare, le ricerche di lui sul web e i primi esiti che rilevano sostanze potenzialmente tossiche hanno indotto gli inquirenti ad approfondire questo aspetto.

Le tensioni nella coppia

In quel periodo in cui si presume che Impagnatiello avesse avvelenato Giulia, erano già iniziate le incomprensioni fra i due. Il contesto era già di “guerra“ e lei stava maturando la decisione di tenere Thiago e di lasciare il barman. L’obiettivo delle indagini è soprattutto quello di “appesantire“ il quadro delle aggravanti, oltre ai futili motivi e al legame parentale per ottenere l’ergastolo in primo grado.

Difficilmente si potrà configurare il duplice omicidio, di Giulia e Thiago, perché a oggi non esiste la fattispecie giuridica, esiste solo il “procurato aborto“ e sarà difficile dare l’aggravante della crudeltà perché essendo il corpo bruciato in parte, non è possibile avere la conferma all’ipotesi che Giulia sia morta dopo la prima coltellata. 

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