SANDRO PUGLIESE
Cronaca

Garavaglia parla tedesco: "All’Ulm col sogno azzurro"

Dopo i trionfi nelle giovanili di Olimpia e Italia, l’ala milanese vola in Germania "Ho scelto un club dove i giovani sono protagonisti, in Serie A manca coraggio".

Dopo i trionfi nelle giovanili di Olimpia e Italia, l’ala milanese vola in Germania "Ho scelto un club dove i giovani sono protagonisti, in Serie A manca coraggio".

Dopo i trionfi nelle giovanili di Olimpia e Italia, l’ala milanese vola in Germania "Ho scelto un club dove i giovani sono protagonisti, in Serie A manca coraggio".

Nell’estate più bella del basket giovanile italiano, a far da viatico all’Eurobasket dei più grandi, uno dei giocatori sulla ribalta è Diego Garavaglia (foto). Ala classe 2007, nominato nel quintetto ideale dell’Europeo U18 dove l’Italia ha colto il bronzo, è stato protagonista delle conquiste nazionali e internazionali con le giovanili dell’Olimpia Milano, passando anche sotto gli occhi degli scout NBA con la partecipazione al “Basketball without borders“ di San Francisco nello scorso febbraio. Eppure l’anno prossimo sarà lontano dall’Italia, domani inizierà la sua avventura nel basket senior ad Ulm, in Germania, dove ha firmato un triennale con una delle formazioni che lavorano meglio sui giovani in tutta Europa, giocando anche in Eurocup.

Un’estate di soddisfazioni e cambiamenti importanti, come la sta vivendo?

"Ora che sono arrivato ad Ulm per iniziare, mi sono davvero accorto che sta cambiando tutto. Pensavo fosse solo bellissimo, invece un po’ di malinconia viene. Però sono contento, è quello che volevo".

Cosa la incuriosisce di più?

"Vedere se riuscirò a prendere sempre più responsabilità all’interno della squadra come piace a me. Parto da una base, ma non mi accontento, vorrei cercare di essere un uomo-squadra il più possibile anche così giovane".

Ha fatto una scelta di rottura, perchè Ulm?

"Ha dimostrato in questi anni di essere un trampolino di lancio importante, non solo per i due ragazzi appena scelti al Draft NBA (Essangue e Saraf, ndr), ma in tutti questi anni, basti pensare che anche Clyburn è passato da qui prima di spiccare il volo. Sono esperti di giovani, sanno lasciare spazio anche per sbagliare".

In azzurro i 2007 sono una garanzia di medaglia, qual è il punto di forza di questo gruppo?

"A dir la verità quest’anno siamo stati una squadra molto diversa da quella con tanto talento degli altri anni. C’era solo l’ossatura, abbiamo colmato il gap con uno spirito di squadra incredibile. Siamo stati bene insieme, nessuno ha mai fatto pesare un errore, ha fatto la differenza".

Cosa sogna con l’Italia?

"Vincere. Un oro in qualsiasi categoria, con le giovanili mi rimane solo l’U20, in futuro spero davvero di poter indossare l’azzurro dei grandi".

Un passo indietro: cosa le lascia il suo lungo percorso nelle giovanili Olimpia?

"Dieci anni memorabili. Coach Catalani ci ha sempre detto che avere un comportamento da Olimpia è una cosa che ci porteremo sempre dietro: rispetto, educazione, attenzione per tutto quello che si fa. Qualcosa che ci farà sempre distinguere in positivo, anche se la palla non entrerà nel canestro".

Tanti ragazzi all’estero, cosa manca all’Italia per puntare sui suoi giovani?

"Avere un po’ più coraggio. Non ci sono squadre come Ulm che permettono di prendere responsabilità. Spesso in Italia il giovane che entra deve solo difendere e mettersi in un angolo in attacco senza disturbare. La filosofia di Ulm mi ha colpito, i giovani devono avere la palla in mano e anche fare errori, vuol dire che stanno provando a migliorare i loro limiti. Ovviamente all’Olimpia è diverso, è una squadra che deve vincere nell’immediato, ma ce ne sono tante altre che non avrebbero questo obbligo".