Galleria vandalizzata a Milano, Fontana: “Deficienti. Devono pagare tutto”. Sgarbi: “Dovevano buttarsi giù”

Il governatore lombardo non usa mezze misure nei confronti dei writers che nella notte hanno imbrattato uno dei simboli di Milano. Il Sottosegretario alla Cultura parla di “fatto patologico”. Il Comune al lavoro per “togliere le scritte” e risalire ai responsabili

Galleria Vittorio Emanuele II imbrattata nella notte

Galleria Vittorio Emanuele II imbrattata nella notte

Milano, 8 agosto 2023 – “Devono pagare fino all'ultimo centesimo!”. Lo ha detto un infuriato presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, dopo che ieri notte ''dei deficienti - come Fontana definisce i tre writer sui propri profili social - hanno vandalizzato la facciata di Galleria Vittorio Emanuele''. Ieri sera intorno alle 22.30, con vernice spray verde e azzurra, i tre writers hanno disegnato una grande scritta sul frontone, visibile anche dalla piazza del Duomo. 

"Al lavoro per togliere scritte”

"Condanniamo gli autori delle deplorevoli scritte sulla facciata della Galleria Vittorio Emanuele II. Da ieri sera gli agenti della Polizia locale sono impegnati per individuare gli autori e consegnarli alla giustizia. Parallelamente l'amministrazione è al lavoro per individuare le modalità per togliere le scritte nel più breve tempo possibile e restituire il monumento pulito ai milanesi". Così, in un messaggio sui social, l'assessore comunale alla Sicurezza Marco Granelli. La Polizia locale sta vagliando le telecamere per rintracciare i vandali.

Fontana: “Massimo della pena”

Il governatore lombardo non usa mezze misure per bollare il gesto che ha sfregiato uno dei simboli di Milano. ''Li prenderemo. Non possiamo accettare che le nostre città e la nostra cultura sia continuamente imbrattata e vandalizzata. Massimo della pena'', conclude Fontana.

Sgarbi: “Dovevano buttarsi giù”

"Hanno perso una buona occasione per buttarsi giù, come il Mengoni, quello che ha fatto la Galleria, che si è suicidato. Potevano fare un'operazione più emblematica" Lo ha dichiarato ad Adnkronos Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura. "Sono dei performer", continua Sgarbi, "ormai la loro azione è più memorabile delle ragioni per cui viene fatta. Va considerato come un fatto patologico. C'è una patologia, che è quella di voler essere protagonisti di qualcosa", evidenzia il Sottosegretario. Visionando il video diffuso in rete, Sgarbi commenta: "Si direbbe un graffito particolarmente brutto. L'unico danno di cui abbiamo prova è quello che c'è nel loro cervello", ha concluso il Sgarbi.

Tre writers la notte scorsa, in una piazza Duomo ancora piena di gente, hanno imbrattato la facciata del 'salotto' di Milano

Salvini: “Vergogna senza fine” 

Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini parla di “vergogna senza fine”.  “Faremo di tutto - ha aggiunto Salvini sui social - perché le Forze dell'Ordine prendano questi teppisti, che devono avere una lezione che si ricorderanno per tutta la vita, a base di carcere, multa e servizi sociali a favore di disabili e anziani. E se minorenni, che paghino mamma e papà, evidentemente un po’ distratti…”

Albiani (Pd): “E’ un abominio, serve punizione esemplare”

È un coro bipartisan di indignazione quello scattato alla notizia della scritta fatta da alcuni writer sull'ingresso da piazza Duomo di Galleria Vittorio Emanuele II. Parla di "rabbia e disgusto” Michele Albiani, consigliere comunale Pd e presidente della Commissione Sicurezza, che chiede di punire non solo gli autori di questo “abominio”. Un “insulto a tutta la città”, ma anche chi ha lasciato che arrivassero a quell'altezza. “Chi ha permesso che ciò avvenisse, allo stesso modo dei vandali - ha osservato Albiani -, deve essere punito in maniera esemplare”.

Rocca (FdI): “Il Comune si costituisca parte civile”

Secondo il consigliere di Fratelli d'Italia Francesco Rocca bisogna “capire dove hanno trovato l'accesso” e soprattutto bisogna che il Comune, quando saranno trovati, si costituisca parte civile. Rocca ha ricordato che questo non è il primo caso in cui viene deturpato un monumento in piazza Duomo. È già successo a marzo con l'imbrattamento da parte degli attivisti di Ultima generazione della statua equestre di Vittorio Emanuele II. "In Italia - ha aggiunto - troppi writers vandali rimangono impuniti, soprattutto dopo la depenalizzazione di questo reato; la dimostrazione è lo stato di salute di molti edifici presenti nella nostra Nazione, soprattutto nelle grandi città; a Milano venne imbrattata da scritte anche la casa natale di Alessandro Manzoni e solo grazie all'intervento di volontari, il palazzo è tornato in un buono stato. Occorre quindi aumentare le pene nei confronti di chi compie atti vandalici danneggiando edifici e monumenti, il rischio emulazione è molto alto”.

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