
La fiaccolata per ricordare Amina Sailouhi, uccisa dal marito
Settala (Milano) - “La piccola sta bene, manda un saluto alle sue compagne di classe e alle compagne di pallavolo. Se gli amichetti vorranno dedicarle disegni o messaggi, possono affidarli al Comune, che glieli farà avere”.
Durante la fiaccolata anti-violenza di martedì 6 maggio nella frazione di Caleppio, è stata la vicesindaca di Settala Alessandra Mercanti ad aggiornare i presenti sulle condizioni della bambina di 10 anni che sabato sera ha assistito, suo malgrado, al femminicidio della madre, la 43enne marocchina Amina Sailouhi, da parte del padre, Khalid Achak, 50 anni, marito e connazionale della vittima. Ancorché sotto choc, è stata proprio la ragazzina, dopo il delitto, a chiamare il 112 per chiedere aiuto: “Venite, papà ha ucciso la mamma”.
In attesa di capire se la bambina, che dopo il dramma è stata affidata agli zii materni, tornerà a frequentare la primaria di Settala o si trasferirà altrove, i compagni di classe, se lo desiderano, possono inviarle dediche e pensieri, per farle sentire la loro vicinanza. “I bambini ci stanno lavorando, anche su indicazione della psicologa della scuola, ognuno secondo la propria sensibilità e libertà espressiva”, fa sapere la preside Concetta Frazzetta.
Così la comunità locale prova a tornare alla normalità dopo una vicenda che ha prodotto profondi contraccolpi emotivi, lasciando uno strascico d’incredulità e sgomento.