Fedez e Cristiano Iovino, accordo e transazione economica: il personal trainer rinuncia ad azioni legali nei confronti del rapper

Dopo il pestaggio, nella notte tra il 21 e 22 aprile scorso, il 36enne romano aveva rinunciato al trasporto in ospedale e non aveva collaborato alle indagini

Il rapper milanese Fedez e il personal trainer romano Cristiano Iovino

Il rapper milanese Fedez e il personal trainer romano Cristiano Iovino

Milano, 21 maggio 2024 – Pace fatta tra Fedez e Cristiano Iovino? Il rapper milanese e il personal trainer romano avrebbero raggiunto un accordo transattivo e una transazione economica in base alle quali, tra l'altro, il  36enne rinuncerà ad eventuali azioni penali nei confronti del 34enne. Lo confermano fonti legali in merito ad un'anticipazione comparsa su Dillinger News, sito di Fabrizio Corona, riguardo la presunta aggressione avvenuta nella notte tra il 21 e il 22 aprile scorso in via Traiano, a Milano. 

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L’accordo

Dopo il pestaggio ai danni di Iovino da parte di un gruppo di 8-9 uomini, al quale sarebbe stato presente lo stesso Fedez, indagato dalla Procura di Milano per rissa, lesioni e percosse in concorso, il personal trainer aveva rifiutato il trasporto in ospedale. Non ha denunciato e non avrebbe collaborato alle indagini.

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Era emerso che poco prima del pestaggio, tra l'altro, c'era stata una lite nella discoteca The Club tra Fedez e Iovino. Se quest’ultimo non presenterà una querela entro la fine di luglio - e a questo punto con la transazione siglata non dovrebbe farlo - le accuse di lesioni e percosse cadranno automaticamente in quanto non perseguibili d'ufficio. Potrebbe rimanere in piedi solo quella di rissa

Il video del pestaggio

Prima scena. Ore 3.23 del 22 aprile, siamo in via Traiano a Milano. Una delle telecamere a presidio del complesso residenziale "Parco Vittoria" riprende quello che succede in strada. C’è un van nero fermo al centro della carreggiata. Uno dei fotogrammi è tratto dal video che ha immortalato per intero la sequenza e si concentra su ciò che accade sulle strisce pedonali: un uomo con le scarpe bianche indietreggia dopo un primo rapidissimo faccia a faccia per sfuggire a cinque-sei uomini che avanzano minacciosi. Ecco le fasi iniziali del pestaggio a Cristiano Iovino, che proseguirà nei secondi successivi prima sul marciapiedi vicino all’ingresso del civico 35 e poi in una piccola area verde di fianco al locale portineria.

Il filmato al centro dell’indagine non svela i volti dei protagonisti, ma i due vigilantes di turno in guardiola quella notte metteranno a verbale di aver riconosciuto "senza ombra di dubbio" Federico Leonardo Lucia in arte Fedez tra gli aggressori.

Chi c’era con lui quella notte? L’inchiesta sta andando avanti: stando a quanto risulta, sarebbero stati identificati altri tre componenti del gruppo arrivato a bordo del Mercedes. L’inquadratura non riprende il taxi che a un certo punto compare dietro il van: il conducente prova a infilarsi nello spazio lasciato dal veicolo nero per proseguire lungo via Traiano. Dopo un paio di tentativi, capisce che non ci passa e innesta la retromarcia per tornare indietro di qualche metro e svoltare a sinistra in via Petitti. Gli investigatori stanno cercando di rintracciare il tassista, anche perché quasi tutte le auto bianche sono dotate di una dashcam. 

E arriviamo al secondo fotogramma, che con ogni probabilità mostra le sequenze conclusive: ci sono alcune persone sul marciapiedi, altre sulle strisce davanti al van. Iovino è fuori dalla visuale dell’occhio elettronico, forse è già rientrato nell’appartamento dove risiede: lì lo troveranno i carabinieri, in compagnia dell’ex tronista e dj Salvatore Angelucci. Verosimilmente è quello il momento in cui uno o più membri del gruppo minacciano il portinaio e la guardia privata in servizio, dicendo loro di non contattare le forze dell’ordine ("Non chiamate nessuno, fatevi i c. vostri") e chiedendo di esibire documenti d’identità e cellulari (evidentemente per conoscere le generalità e per verificare che non abbiano scattato foto o girato video). Intimidazioni che non spaventano i vigilantes, tanto che subito dopo scatta la segnalazione al 112.