Ha intenzione di farsi interrogare per respingere le accuse Alessia Pontenani, l'avvocata di Alessia Pifferi, la donna condannata all'ergastolo in primo grado per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana di meno di un anno e mezzo nel luglio 2022.

Le accuse
La sua legale è, infatti, imputata nel procedimento che si è aperto stamani, davanti al gup di Milano Roberto Crepaldi, a carico anche di quattro psicologhe e di Marco Garbarini, psichiatra e consulente della difesa. Si tratta del procedimento, con al centro ipotesi di falso e favoreggiamento, su una presunta attività di "manipolazione", per l'accusa, anche attraverso un presunto test falsificato, per aiutare Pifferi ad ottenere la perizia psichiatrica in primo grado e su un ipotizzato tentativo di indirizzare l'esito stesso di quell'accertamento psichiatrico verso un "vizio parziale di mente", poi non riconosciuto.

Il pm Francesco De Tommasi, dopo aver chiesto nelle scorse settimane che il gup si astenesse, per una vicenda con al centro una nota dell'Anm, e il procedimento passasse ad altro giudice (istanza di fatto respinta dalla presidenza del Tribunale), ha deciso oggi di non presentare istanza di ricusazione del gup e l'udienza preliminare è partita. Pm e difese hanno depositato alcuni documenti e poi le parti, tra cui anche i legali Corrado Limentani, Alessandro Pistochini, Mirko Mazzali e Adriano Bazzoni, dovranno dare conto delle scelte dei riti da parte degli imputati. Dovrebbero esserci diverse richieste di abbreviato.
Gli interrogatori
Poi, comunque Pontenani e forse anche altri imputati (tutti non presenti oggi) chiederanno, attraverso i difensori, di essere interrogati e comunque sarà indicata una nuova udienza per gli esami in aula. Intanto, per domani è fissata un'udienza del processo d'appello per Pifferi, che però sarà rinviata ad ottobre, perché i periti hanno chiesto una proroga per il deposito della nuova perizia psichiatrica fino a fine agosto.
La versione di Pontenani
L'udienza preliminare si e' aperta in un "clima sereno" e "abbiamo buoni motivi per ritenere di uscire assolti poiché l'accusa e' assolutamente infondata". Lo ha detto l'avvocato Corrado Limentani, legale della collega Alessia Pontenani. "Vuole dire la sua per dimostrare l'infondatezza di queste accuse", ha spiegato il legale in riferimento alla scelta della sua assistita di rendere esame con il gup di Milano.