NICOLA PALMA
Cronaca

Fedez e Cristiano Iovino, il video del pestaggio: l’uomo dal fisico esile, poi il personal trainer colpito a terra

Una telecamera interna di via Traiano 35 ha ripreso per intero l’aggressione. Un uomo esile con la guardia alta in stile pugile. I vigilantes: quello è il rapper

Fedez è indagato per il pestaggio di Iovino dopo la serata in discoteca

Fedez è indagato per il pestaggio di Iovino dopo la serata in discoteca

Milano – Il filmato mostra due auto incolonnate, come se fossero ferme davanti a un semaforo o in coda nel traffico. In realtà, non è così: la prima, un mini-van scuro, è ferma in mezzo alla carreggiata e impedisce alla seconda, un taxi, di proseguire in direzione viale Teodorico. Chi era alla guida del furgoncino non è andato troppo per il sottile: ha inchiodato sulle strisce pedonali, a centro strada, per far scendere i passeggeri, senza preoccuparsi del possibile arrivo di altri veicoli. Sì, perché quello è il mezzo con cui gli aggressori del personal trainer Cristiano Iovino sono arrivati a tutta velocità in via Traiano la notte del 22 aprile. Il dettaglio emerge dal filmato acquisito dagli investigatori che stanno approfondendo quanto accaduto una ventina di giorni fa davanti al complesso residenziale di Parco Vittoria al Portello.

Un filmato che, abbinato alla testimonianza di due vigilantes, sembra inchiodare il rapper Federico Leonardo Lucia in arte Fedez, già denunciato in quelle ore per rissa dai carabinieri e poi iscritto nel registro degli indagati anche per le ipotesi di reato di lesioni e percosse in concorso nel fascicolo aperto dal pm Michela Bordieri.

Ore 3.23 e 20 secondi, una delle telecamere interne a presidio delle sei torri di nuova costruzione, dimora anche di alcuni calciatori del Milan, riprende quanto accade davanti all’ingresso principale. Piove a dirotto. C’è una persona sul marciapiedi in attesa di qualcuno: è Iovino, il personal trainer di 37 anni finito nei mesi scorsi al centro dell’affaire Totti-Blasi per una presunta relazione con la showgirl. All’improvviso, un mini-van nero piomba all’incrocio con via Petitti e si ferma in mezzo alla strada, sulle strisce pedonali.

Il primo a scendere è un uomo dal fisico molto esile, che si avvicina quasi saltellando verso l’altro: le immagini immortalano la scena ad alcune decine di metri di distanza e non danno alcuna certezza sulle facce dei protagonisti, ma secondo le dichiarazioni di due testimoni quella sarebbe la sagoma del rapper trentaquattrenne. Avanza verso Iovino, montando quasi la guardia come un pugile e cercando di colpirlo, ma il preparatore atletico, palestrato e più alto di lui, indietreggia, spostandosi rapidamente verso destra. Accanto ai due litiganti, arriva un terzo uomo, di corporatura più imponente, che a sua volta tenta di aggredire il trentasettenne romano; e poi eccone altri cinque-sei, in gruppo.

Questione di attimi: Iovino viene spintonato e cade a terra, prestando il fianco a quello che diventa un vero e proprio raid da "branco", con l’uomo a terra in balìa di calci e pugni. In disparte, vicino al mini-van, si nota anche la presenza di una ragazza, che dal video pare avere i capelli biondi. Il blitz dura una quarantina di secondi al massimo, anche perché nel frattempo è spuntata un’altra macchina, bianca: è un taxi, che non riesce a passare perché il mini-van occupa per intero la carreggiata di via Traiano, strada a senso unico che porta in viale Teodorico. Alle 3.24, i picchiatori, a volto scoperto, risalgono rapidamente sul furgoncino, non prima di aver intimidito le guardie private di turno: "Non chiamate nessuno, fatevi i c... vostri".

Nonostante le minacce, i vigilantes chiamano eccome, generando l’intervento di ambulanza e pattuglie dei carabinieri. Fine della sequenza. Che poi, l’ipotesi di chi indaga, non è altro il secondo tempo della violenta lite andata in scena mezz’ora prima nel privè della discoteca The Club di corso Garibaldi, pare originata da un apprezzamento di troppo nei confronti della ventiduenne Ludovica Di Gresy, che era in compagnia di Fedez. Scambio di insulti, corpo a corpo e tutti fuori, accompagnati all’uscita dai buttafuori. Poi la telefonata o lo scambio di messaggi per chiarirsi. Ma in via Traiano non ci sarà spazio per le parole.