
Federico Pella, architetto fra i fondatori di J+S, società di progettazione integrata
Milano, 22 luglio 2025 – L'architetto Federico Pella ha rassegnato le dimissioni da ogni carica sociale e operativa in J+S, dimissioni accolte dalla società che, in relazione all'indagine in corso avviata dalla Procura di Milano che ha travolto come un terremoto l’urbanistica a Milano.
Inchiesta, quella della Procura, che ha portato tra le prime conseguenze ha portato alle dimissioni (ieri) dell’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi mentre, al contrario, il sindaco Giuseppe Sala resta in sella perché, ha spiegato durante la sedute di Consiglio comunale, “ho le mani pulite”.

La società si dichiara "del tutto estranea ai fatti oggetto di indagine" e afferma "l'assoluta correttezza dell'operato aziendale, costantemente improntato al rispetto della legalità".

Contemporaneamente, si legge in una nota, l'azienda ha avviato una revisione straordinaria dei propri Modelli di Organizzazione, Gestione e Controllo ex D.Lgs. 231/2001 e ha rafforzato le competenze e i poteri dell'Organismo di Vigilanza interno, in coerenza con il proprio modello gestionale, improntato all'integrità e alla massima trasparenza.

La Società "continuerà a prestare la massima collaborazione alle Autorità inquirenti, nella ferma convinzione che l'integrità della Società e la correttezza della propria condotta emergeranno nel corso del procedimento". La Società "ripone piena fiducia nell'autorità giudiziaria per una celere definizione della vicenda. J+S resta pienamente operativa in tutte le sue divisioni, forte di una struttura tecnica autonoma e di una cultura aziendale fondata sulla responsabilità e sulla legalità". L'azienda ha nominato quale proprio difensore l'avvocato Luca Lupària Donati.
I bonifici L’indagine
Intanto l’indagine prosegue e si scava anche sui bonifici. Come quelli atterrati sui conti del presidente della Commissione Paesaggio, Giuseppe Marinoni, rimasti finora senza una causale e altri per una cifra di 6,5 milioni, che potrebbero portare a uno scenario diverso, arrivati sui conti di una delle società del gruppo Bluestone e del suo patron, Andrea Bezziccheri.
Gli indagati
Sono alcuni particolari delle carte dell'indagine che ha indotto i pm Marina Petruzzella, Paolo Filippini e Mauro Clerici, con l'aggiunto Tiziana Siciliano, a chiedere l'arresto in carcere, oltre che di Marinoni e del suo vice Alessandro Scandurra, dello stesso Bezziccheri e dell'imprenditore Federico Pella, e i domiciliari per l'assessore Giancarlo Tancredi - le cui dimissioni incideranno sulle esigenze cautelari - e per il presidente di Coima, Manfredi Catella.